Crisi latte, riflettori accesi al FAZI
MONTICHIARI – «La sostenibilità deve avere una connotazione anche economica e non soltanto ambientale, soprattutto in questi momenti di difficoltà per alcune filiere. Il ruolo della cooperazione deve così aiutare non solo a fare economia di scala, ma anche a contribuire all’innovazione, alla ricerca e a creare un nuovo rapporto con il consumatore, che ha nuove esigenze». Lo ha detto Fabio Perini, presidente di Fedagri-Confcooperative Lombardia e vicepresidente nazionale della categoria, intervenendo al convegno sui "Sistemi foraggeri a supporto della zootecnia da latte ad alta efficienza produttiva e ambientale", questa mattina alla 88^ Fiera Agricola Zootecnica Italiana di Montichiari (FAZI), in programma fino a domani al Centro Fiera del Garda.
Presidente Perini, che cosa vi preoccupa di più: il prezzo basso o la disgregazione della filiera?
«In questo momenti la priorità è mantenere una filiera forte; il prezzo è una delle componenti di questo problema. L’obiettivo principale per noi è riconsolidare la filiera e ribadire il collegamento fra la materia prima e la destinazione finale. Da qui poi si dovrà lavorare per raggiungere un prezzo che tenga conto della destinazione finale del latte».
La connessione con le filiere a denominazione d’origine sono strategiche, dunque?
«Assolutamente, per noi la Dop è la componente fondamentale dell’economia e della filiera del latte».
Quale può essere l’aiuto concreto dall’aumento dello stoccaggio privato dei formaggi concesso dalla Ue all’Italia?
«Lo stoccaggio dei formaggi è una boccata d’ossigeno nel breve tempo. Servono riforme strutturali. Come Fedagri-Confcooperative stiamo facendo una fortissima pressione perché vengano abolite le sanzioni che hanno portato all’embargo russo, che è una delle principali cause della crisi dei prezzi. Se non riusciremo a riaprire i rapporto commerciali con la Federazione Russa per scaricare parte dell’eccedenza europea di latte, continueremo ad avere forti problemi a livello comunitario».
Come giudica il piano produttivo del Grana Padano Dop?
«Credo sia fondamentale mantenere l’equilibrio produttivo all’interno del circuito Dop, per non abbassare troppo livello di prezzo e, allo stesso tempo, per garantire quella qualità del prodotto che il consumatore giustamente pretende».
Il collegato agricolo, ora in approvazione al Senato, prevede l’ipotesi di una class action attivabile dalle associazioni di categoria maggiormente rappresentative per ottenere il rispetto degli elementi obbligatori del contratto, fissati dalla legge 91/2015. Qual è l’opinione di Fedagri in merito?
«Il tema contrattualistica è importantissimo e qualsiasi strumento adottato per tutelare il rispetto degli accordi fra produttori e trasformatori è per noi il benvenuto».