Grano, UE primo esportatore al mondo

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Il record di questo mese grazie alle rese eccezionali (tranne in Francia). Problemi sul mais: i raccolti record indeboliscono i prezzi di tutto il comparto cerealicolo.

di Sergio Pitzalis

Per la prima volta dal maggio scorso i dati ufficiali sul grano tenero, emessi dal Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (Usda) attraverso il report Wasde, non hanno sorpreso gli operatori in positivo, ma si sono confermati leggermente peggiori rispetto alle attese. Nell’immediato i prezzi a termine sono saliti, ma la reazione è stata comunque debole, avendo interessato il solo andamento del wheat Usa. Infatti, i record sui raccolti di mais e soia rimangono intatti. L’aspetto più importante non è legato tanto alla variazione di prezzo registrata, quanto piuttosto alla possibile conferma di essere arrivati sul minimo dell’anno.

Mercato internazionale

Frumento

Erano molto attesi i dati Usda di venerdì scorso: il report Wasde rappresenta infatti l’andamento della domanda e offerta di cereali e soia nei mercati delle merci più importanti del mondo. Di norma, con i dati di ottobre si consolida il raccolto in corso e si gettono le basi anche per una prima previsione sul nuovo raccolto 2015/2016. Senza dubbio, i report del Wasde dei mesi successivi avranno un impatto ancora maggiore sui prezzi a termine.

In sostanza, da una prima lettura di questi dati emerge un raccolto sul grano leggermente penalizzato in Stati Uniti, Australia e Argentina, mentre si conferma buono in Europa e Russia. In particolare l’Usda ha tagliato la sua stima del mese scorso sulle scorte di ben 680.000 tonnellate. In Australia il prossimo raccolto è stato ridotto di 500.000 tonnellate, con un dato complessivo di 25,0 milioni di tonnellate. Le motivazioni sono da ricercare nella siccità del sud-est del paese.

Mais

Non cambia invece la visione nettamente positiva sul granoturco. Qui il risultato è stato solo leggermente meno positivo del previsto, ma l’effetto finale sui prezzi è stato comunque negativo. L’Usda ha rialzato le sue previsioni sulle rese nazionali americane, anche se meno del previsto, ma rimanendo ancora su livelli record. La produzione di mais, non solo americano ma di tutti i maggiori produttori, resta su livelli record.

Come sappiamo, il prezzo a termine del mais sta condizionando tutto il settore cerealicolo, rimanendo tra le cause principali della debolezza dei prezzi agricoli. Per il mais, l’Usda ha dichiarato una resa in aumento di 2,5 bushel per acro portando il dato complessivo pari a 174,2 bushel per acro.

Soia

L’Usda conferma le stesse cifre del mese scorso: il raccolto dei principali produttori mondiali di soia rimane sui livelli record.

Mercato europeo

Ancora positivi i dati dell’Usda per la produzione di grano europeo. Si parla di un raccolto per il 2014 dell’UE-28 in incremento di ulteriori 3 milioni di tonnellate rispetto allo scorso mese, elevando il dato complessivo a 154 milioni di tonnellate, ovvero in crescita del 7,6 per cento rispetto allo scorso anno.

La raccolta in Europa è terminata con una produzione rivista al rialzo. Le ultime piogge di giugno e luglio hanno sì creato problemi alla qualità del grano francese, ma allo stesso tempo hanno reso possibile rese eccezionali nel resto d’Europa. L’Unione europea così si candida come primo esportatore al mondo di grano tenero per il mese in corso, superando anche le esportazioni di Stati Uniti e Russia. Nell’ultimo mese sono usciti altri 2 milioni di tonnellate dall’Europa, elevando così il totale 2014/2015 a 28 milioni di tonnellate.

Intanto la terza gara di acquisto di grano emessa dalla Gasc egiziana è andata a favore del grano russo. Così, dopo gli Stati Uniti e la Francia, è la volta del grano del Mar Nero. La Gasc conferma l’acquisto di 55.000 tonnellate di grano russo dopo le 120.000 tonnellate ordinate la scorsa settimana dalla Francia. Senza dubbio un rublo svalutato ha consentito una competitività maggiore rispetto alle scorse settimane. L’offerta vincente russa è stata assegnata per 239,30 dollari la tonnellata, trasporto escluso e in linea con quello offerto nella gara precedente. La scelta egiziana stavolta è caduta sul grano russo, nonostante un prezzo ancora inferiore presentato dalla Francia. La Francia, per i noti problemi di stoccaggio di grano e soprattutto di mais, cercava di piazzare questo nuovo ordine, liberando così altri silos necessari per il prossimo raccolto di mais. Il problema per la Francia rimane quello di offrire una scarsa qualità del prodotto ma in quantità abbondante, e per questo è particolarmente desiderosa di vincere altre gare internazionali.

Nel frattempo l’agenzia Agritel conferma la delicata situazione del grano francese legata alla scarsa qualità del loro prodotto. Infatti, a fronte di una quantità di grano esportabile in aumento del 7% circa, si prevedono esportazioni ridotte del 15,6% rispetto allo scorso anno. La Francia può rifarsi con gli altri prodotti agricoli come orzo e mais, dove è previsto un andamento migliore dello scorso anno. Qui, l’esportazione è in aumento rispettivamente dell’11% e del 10,6% sui raccolti 2013. Ottima anche la situazione del mais francese: le scorte finale per il 2014/2015 sono in aumento del 61% rispetto al 2013.

Mentre la Russia continua a fornire dati sui nuovi raccolti sempre più positivi, non solo sui cereali ma anche sulla soia, l’agenzia APK stima il raccolto di grano in Ucraina per il 2014 a 60,6 milioni di tonnellate, pari al secondo raccolto mai registrato dopo quello dello scorso anno. La flessione attesa per il conflitto con la Russia e per la perdita della regione della Crimea rappresenta un calo appena del 3,9% rispetto al 2013. Neanche a dirlo, le autorità ucraine confermano un aumento delle esportazioni di cereali e soia, tra luglio e settembre, del 68%, con 8,5 milioni di tonnellate, rispetto al 2013.

Mercato italiano

Dopo i primi sei mesi di analisi, abbiamo rilevato interessanti interazioni tra i nostri prezzi e quelli esteri. Già adesso possiamo affermare come mais e semi di soia si allineino in modo soddisfacente ai prezzi internazionali, anche se la soia nazionale non è stata scambiata nelle nostre borse merci per un lungo periodo. Da gennaio prossimo, con il via definitivo del nuovo raccolto, entreremo nel dettaglio previsionale anche sui nostri prodotti; un primo studio potrà dare indicazioni di lungo termine utili sia ai nostri operatori sia ai commerciali del settore.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.

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