Patate italiane in crisi per clima e mercato
La campagna italiana della patata è tra le più difficili dell’ultimo decennio. Il vecchio prodotto francese è ancora proposto a 2 centesimi al chilogrammo, in modo da liberare i magazzini per far entrare le nuove patate, ma con questi prezzi il prodotto italiano non può assolutamente competere.
Inoltre, i paesi dell’Europa centrale stanno diventando una concorrenza sempre più agguerrita: i loro investimenti nel mercato delle patate sono aumentati in media del 3% rispetto all’anno precedente (con una punta del 6% in Francia), e al notevole aumento della loro offerta si aggiunge un preoccupante calo dei consumi in tutta l’Unione europea (i dati parlano di un -20%).
Di conseguenza, le quotazioni della patata italiana sono crollate, e attualmente si trovano tra i 10 e i 14 centesimi al chilo, cioè esattamente la metà rispetto all’anno scorso. I produttori sono inoltre preoccupati, come tutti gli agricoltori, del clima che sta ostacolando le scavature a causa della pioggia, compromettendo la qualità dei raccolti.
Purtroppo, per legge il comparto della patata dal 2012 non può più utilizzare interventi nazionali per la gestione del mercato, e l’Unione europea non prevede misure specifiche per questo settore. Secondo Sante Cervellati, presidente Unapa, che ha rilasciato una dichiarazione a FreshPlaza, «è urgente attivare immediatamente il Piano di Settore Pataticolo approvato anche dalle Regioni ormai da oltre due anni, nonché studiare le misure più appropriate per rilanciare i consumi. In questo senso le O.P. che rappresento si mettono a disposizione per stimolare il consumo della patata anche attraverso la promozione del prodotto informando correttamente il consumatore sulle caratteristiche dell’offerta nazionale e dei servizi resi per garantire sicurezza alimentare».