Prezzi cereali: soia in agitazione
di Sergio Pitzalis
Settimana intensa quella appena trascorsa per il comparto dei semi oleosi. Con i raccolti in America meridionale ormai vicini alla maturazione, si scommette sulle loro condizioni dopo la lunga siccità dei mesi scorsi. I prezzi dei mercati a termine iniziano a muoversi, confermando così l’avvicinarsi di un periodo positivo per la soia e i suoi derivati.
Mercati internazionali
Così tutta l’attenzione è rivolta a ciò che sta accadendo al mercato della soia. Da un lato c’è attesa per l’andamento del raccolto di Argentina e Brasile, dall’altro abbiamo notizie contradditorie dal mercato interno Usa.
Partiamo dalle notizie sul mercato americano: molti operatori si attendevano la rinuncia, da parte della Cina, di ordinativi di soia stipulati in precedenza, ma la cosa non è avvenuta. Inoltre si è diffuso il timore di possibili cali di scorte interne negli Stati Uniti. Tutte notizie che giocano a favore di un rialzo sui future della soia Usa. Intanto gran parte del raccolto in Argentina è ormai giunto a maturazione, e molti si chiedono quanto avrà inciso realmente la siccità sui semi di soia. Gli ultimi dati da parte dell’Usda (Dipartimento dell’agricoltura americano) parlano di un modesto calo di appena 800 mila tonnellate di soia a fronte di un raccolto complessivo di 90 milioni di tonnellate. Qui la partita è ancora aperta.
Settimana più tranquilla quella sul grano. Il prezzo del contratto con consegna marzo si è riportato lentamente sui 6 dollari per bushel. Le ultime previsioni dell’Usda parlano per il 2014/2015 di una superficie coltivata a grano pari a 57 milioni di acri, in sostanziale parità rispetto alle attese dei mesi scorsi. La resa media è prevista a 45,8 bushel/acro rispetto ai 47,2 bushel/acro dello scorso anno. Anche la produzione rispetta le indicazioni precedenti, vista ancora in sostanziale tenuta rispetto allo scorso anno.
Sempre secondo il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti, le esportazioni di frumento per il 2014/2015 rimangono fissate a 1.025 milioni rispetto ai 1.175 milioni di bushel di questa stagione. Infine, le scorte finali sono stimate a 642 rispetto ai 558 milioni di bushel nel 2013/2014. L’Usda ha anche detto che la zona di grano degli Stati Uniti si ridurrà di 5 milioni di ettari nei prossimi 10 anni.
Mercato europeo
Le previsioni di Stratégie Grain parlano di un raccolto per il 2014/2015 di grano tenero per l’Europa a 137,5 milioni di tonnellate, in calo di 300 mila tonnellate, anche se ancora in crescita del 2% rispetto allo scorso anno. La revisione al ribasso è dovuta alla superficie ridotta in Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e Irlanda. Le esportazioni di grano tenero, sempre secondo Stratégie Grain, sono viste in diminuzione di oltre il 10% in quest’anno dal record di 24,3 MMT al 21,7 MMT, anche se in leggero aumento rispetto alle previsioni precedenti. La superficie coltivata a grano tenero in Ue è pari a 24 milioni di ettari.
Gli analisti francesi prevedono per l’Europa una sostanziale tenuta di raccolti di mais rispetto allo scorso anno e un calo sostanziale di orzo di circa 8% sempre in confronto allo scorso anno. Infine, l’Agenzia APK Inform dice che l’Ucraina andrà a esportare una quantità record di cereali e legumi, con un aumento del 43% rispetto a un anno fa.
Mercato italiano
Sul fronte interno, è ancora fermo il prezzo del nostro grano tenero tipo n°4 – buono mercantile – p.s. 76/77 kg/hl, c.e. 2%. Alla Borsa Merci di Bologna, in quest’ultima settimana il prezzo per tonnellata non è stato scambiato, rimanendo fermo tra 201 e 206 euro la tonnellata.
In calo invece il grano duro sulle principali borse italiane:
- Borsa merci di Bologna. L’oscillazione settimanale è stata tra 253e 257 euro/tonnellata per la qualità Nord – Buono Mercantile – rinfusa partenza p.s.76/77 kg/hl,c.e.1,5+1,5%, bianc.50/60%, volp.12%, prot. 12% (produzione nazionale 2013).
- Borsa merci di Foggia. L’oscillazione settimanale è stata tra 255 a 260 euro/tonnellata per la qualità Buono Mercantile (peso min. Kg. 78 per hl; umidità 12%; spezzati max 6%; farinosi 1-2%; bianconati dal 26% al 35%; nulli 0,50%; volpati, max 4%); contenuto proteico min. 11,5%.
- Borsa Milano (contratto consegna marzo 2014). L’ultimo prezzo trattato è stato di 263 euro per contratto. Trattasi del nuovo strumento a termine sul grano duro, emesso dalla borsa di Milano ma con volumi ancora non sufficienti per decretarne una propria autonomia.
Sul grano duro, per la prima volta da un anno a questa parte, abbiamo assistito a una variazione settimanale dei prezzi omogenea. Speriamo sia il primo segnale di un mercato indipendente.
– – –
Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.