Frumento, emergono i mercati dell’ex Urss

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Paesi come Ucraina e Kazakistan stanno diventando i principali produttori europei di grano, grazie alle politiche economiche e di marketing dei loro governi

di Sergio Pitzalis

A seguito di alcune richieste pervenute sull’andamento del mais e della soia, abbiamo deciso di valutare se sussistono legami diretti tra i prezzi dei nostri prodotti e i mercati internazionali. La correlazione avrà come base i contratti scambiati alla Borsa Merci di Chicago e i prezzi della Borsa Merci di Milano.

Mercato internazionale

Stiamo entrando in un periodo ricco di eventi e di dati importanti. Partiremo da questa settimana con l’uscita dei report da parte dell’Usda (Dipartimento dell’agricoltura americano) per arrivare agli appuntamenti tecnici previsti nell’ultima settimana del mese.

Nel frattempo sono state rese note le previsioni a livello globale sui cereali redatte dalla Fao. Diciamo subito che non ci sono novità sostanziali rispetto ai precedenti dati di gennaio. In aumento rimane la produzione mondiale di soia, di mais e di grano tenero. In calo, sempre secondo la Fao, si confermano invece le scorte finali per i cereali e i semi oleosi. Le ragioni di tale calo sono da ricercare in un possibile rallentamento della domanda complessiva e in un andamento climatico particolarmente negativo che stanno vivendo in questo momento Brasile e Argentina. Il perdurare della siccità in queste aree, infatti, sta mettendo a rischio fino al 30% del raccolto di soia e mais. Febbraio è un mese climaticamente importante per le colture nell’America meridionale, poiché siamo nella fase di maturazione delle piante; un nuovo stress sarebbe molto dannoso.

Come si può intuire, tutto ciò sta spostando l’attenzione ai prodotti agricoli americani, ancora con prezzi estremamente competitivi. Per il momento, le richieste di frumento sottoscritte con il Brasile da parte dei paesi acquirenti sono state rispettate, ma l’allarme meteo preoccupa gli agricoltori brasiliani. Nello specifico, la Fao ha aumentato la stima della produzione mondiale di grano tenero pari a tre milioni di tonnellate, grazie alla produzione in crescita in Canada e India.

Il consumo di grano tenero per il 2013/2014 è stato leggermente abbassato rispetto alle precedenti rilevazioni. Le scorte di grano tenero mondiale sono previste a 176 milioni di tonnellate, in crescita del 11,4% rispetto al 2012/2013.

Mercato europeo

Settimana tutto sommato tranquilla quella registrata in Europa. Bruxelles ha confermato una nuova licenza per esportare grano tenero, alzando le esportazioni del 55% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una notizia importante arriva dal mercato del mais, dove le esportazioni a livello europeo hanno superato le importazioni.

Ancora al centro dei mercati sono le previsioni di grano tenero di Russia e Ucraina. Le ultime settimane hanno visto un netto miglioramento delle condizioni climatiche, aumentando così le attese sulla produzione. La neve, caduta in quantità abbondante, protegge i nuovi raccolti dal freddo, tra l’altro meno incisivo rispetto ai mesi scorsi. I mercati emergenti, per quanto riguarda il frumento, sono sempre più i paesi dell’ex Urss. Dopo l’Ucraina, ormai entrata tra i maggiori produttori ed esportatori di grano, oggi abbiamo anche il Kazakistan, il quale dichiara che il loro raccolto di grano tenero per il 2013 è stato del 18,2 milioni di tonnellate, in crescita del 42% rispetto al 2012. Certamente rimane da verificarne la qualità fisica, ma le politiche economiche di questi paesi sono molto efficaci, offrendo ai loro agricoltori supporto logistico e di marketing.

Mercato italiano

Sul fronte interno, è ancora fermo il prezzo del nostro grano tenero tipo n° 4 – buono mercantile – p.s. 76/77 kg/hl, c.e. 2%. Alla Borsa Merci di Bologna, in quest’ultima settimana il prezzo per tonnellata non è stato scambiato, rimanendo fermo tra 201 e 206 euro.

Stabile anche il grano duro sulle principali borse italiane:

  • Borsa merci di Bologna. L’oscillazione settimanale è stata tra 256 e 260 euro/tonnellata per la qualità Nord – Buono Mercantile – rinfusa partenza p.s.76/77 kg/hl,c.e.1,5+1,5%, bianc.50/60%, volp.12%, prot. 12% (produzione nazionale 2013).
  • Borsa merci di Foggia. L’oscillazione settimanale è stata tra 260 a 265 euro/tonnellata per la qualità Buono Mercantile (peso min. Kg. 78 per hl; umidità 12%; spezzati max 6%; farinosi 1-2%; bianconati dal 26% al 35%; nulli 0,50%; volpati, max 4%); contenuto proteico min. 11,5%.
  • Borsa Milano (contratto consegna marzo 2014), L’ultimo prezzo trattato è stato di 264 euro per contratto. Trattasi del nuovo strumento a termine sul grano duro, emesso dalla borsa di Milano ma con volumi ancora non sufficienti per decretarne una propria autonomia.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.

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