Agricoltura, fondi Psr a rischio in Italia
di Mario Guidi
Le imprese agricole italiane rischiano di perdere 500 milioni di fondi europei dello sviluppo rurale per l’incapacità di spesa o per i ritardi accumulati da diverse regioni italiane. Tra novembre e dicembre si dovranno spendere 918 milioni di euro, se non si vuol rischiare il disimpegno di poco meno di mezzo miliardo di euro di risorse comunitarie del fondo europeo per lo sviluppo rurale (Feasr) che, se non utilizzate, torneranno inesorabilmente a Bruxelles.
Non si può mettere a rischio un plafond cosi ingente di risorse preziosissime per la nostra agricoltura, che vale oltre 2,5 miliardi di euro anno e oltre 17 miliardi nell’intero periodo di programmazione. Lasciare residui non utilizzati è un delitto.
Bisogna individuare al più presto le motivazioni dei ritardi e porvi subito rimedio. Cattiva programmazione con misure non sempre allineate ai reali fabbisogni delle imprese, procedure complesse e onerose che determinano tempi inverosimili per l’espletamento delle pratiche e la liquidazione delle pratiche, nonché meccanismi di attribuzione delle risorse che spesso disperdono e rendono inefficace lo strumento della politica di sviluppo rurale.
La situazione si ripete da troppo tempo e va fatto di tutto affinché nel prossimo periodo di programmazione 2014-2020 le risorse, in tutte le regioni italiane, siano spese in maniera efficace ed efficiente.
Qui di seguito, alcuni dati elaborati da Confagricoltura.
Programmazione 2007-2013: risorse disponibili in Italia
Programmazione 2007-2013: residui non spesi in Italia al 31 ottobre 2013 e risorse europee a rischio disimpegno se non utilizzate entro fine 2013
Mario Guidi è presidente di Confagricoltura