Direttiva nitrati, l’Ue assolve l’Italia
L’Unione europea ha chiuso la procedura di infrazione che aveva aperto nei confronti dell’Italia per avere violato la direttiva comunitaria sui nitrati. E ora, ha già fatto sapere con soddisfazione il ministro dell’ambiente Andrea Orlando, potrebbe ricominciare il negoziato con Bruxelles sugli allevamenti intensivi in Pianura Padana.
Risale al dicembre del 2012 lo scoppio del caso sui nitrati: la legge di conversione del decreto Sviluppo, sospendendo per un anno gli effetti della direttiva europea sui nitrati (con l’articolo 36, comma 7 quater), aveva infatti definito una nuova mappa delle aree vulnerabili, cioè a rischio di inquinamento; stabilendo che le aziende agricole avrebbero potuto distribuire nei campi un massimo di 340 kg/ha di reflui zootecnici (che è il limite previsto per le zone non a rischio di inquinamento), anziché i 170 previsti dalla direttiva Ue per le aree vulnerabili a rischio di inquinamento. Di conseguenza, Bruxelles minacciò di cancellare gli aiuti previsti dalla Pac.
Proprio per questo, l’Italia ha fatto subito dietrofront abrogando il comma contestato dall’Unione europea, che dunque ha chiuso la procedura di infrazione e messo la parola fine al contenzioso.