Agricoltura, maltempo: danni per 1 miliardo

Ammontano a oltre un miliardo di euro i danni provocati dal recente maltempo al settore agricolo italiano. In molte zone del Lazio, a causa della pioggia, non si è riusciti a seminare e i raccolti sono in molti casi compromessi. Le grandinate violente hanno inoltre danneggiato vigneti e ortaggi.

Nelle Marche è crollata di un terzo la produzione di fragole e ciliegie e del 10% quella di pesche, con la produzione di frutta che in generale fa registrare una diminuzione del 30% a causa soprattutto del ritardo della maturazione di circa 15 giorni. Gli allevatori marchigiani sono invece rimasti senza foraggio.

A Ferrara sono diminuite drasticamente le superfici destinate a fragole, con i prezzi medi del mese di maggio situati attorno a 1,19 euro e i costi di produzione medi attorno a 1,36 euro: in questi 17 centesimi per chilo di prodotto si misura la perdita media per la fragola prodotta a Ferrara. Vista l’annata non particolarmente produttiva, la perdita ad ettaro è stimata in circa 3.000 euro, tanto che, negli ultimi anni, le superfici investite a fragola nel territorio si sono praticamente dimezzate, dai circa 80 ettari del 2010 ai poco più di 40 del 2012. Tutto ciò in un contesto di sostanziale tenuta delle superfici a livello nazionale (circa 3.700 ettari). «Ricordiamo – sottolinea Sergio Gulinelli, presidente di Coldiretti Ferrara – che le fragole hanno un ciclo di coltivazione quasi continuo per tutto l’anno e che, appena chiusa la campagna 2013, tra ormai poche settimane si dovranno già mettere a dimora la piante che produrranno a primavera 2014. C’è poco tempo per i produttori di fare tutti i conti di entrata ed uscita di fronte al l’impegno di mettere in campo la futura produzione».

Come sottolinea Coldiretti, la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense, neve fuori stagione e un maggiore rischio per gelate tardive sono alcuni degli effetti dei cambiamenti climatici che l’agricoltura deve affrontare. In un contesto del genere i terreni coltivati, grazie alla loro capacità di assorbimento, rappresentano un vero e proprio airbag naturale contro l’impatto dell’acqua.