Sospesa l’Imu su terreni e fabbricati agricoli

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Soddisfazione espressa da tutto il mondo rurale

Il governo Letta ha sospeso l’Imu sui fabbricati rurali. Questa la felice notizia per gli agricoltori italiani, emersa dall’ultima riunione del consiglio dei ministri e annunciata dal ministro alle politiche agricole Nunzia De Girolamo.

Così si è espressa De Girolamo: «Esprimo la mia grande soddisfazione per l’approvazione in consiglio dei ministri del provvedimento che sospende il pagamento dell’Imu in agricoltura. È un grande risultato per il comparto. Questa battaglia l’abbiamo condotta insieme, con le associazioni e con tutto il mondo agricolo. Non si tratta di una vittoria del governo o di chi ne ha parlato in campagna elettorale. Oggi vince l’agricoltura, che subiva un’ingiustizia, perché non si può tassare uno strumento di lavoro come la terra. Ora cerchiamo di dare una parziale risposta anche al problema della liquidità. In questo modo diverse risorse, parliamo di circa 350 milioni di euro, resteranno in mano agli agricoltori e potranno essere reinvestite nel settore, da sempre molto attento al rispetto e al giusto impiego delle risorse. Gli ultimi dati Istat ci dicono che l’agricoltura registra segnali positivi. Senza l’Imu sono sicura che molti avranno una boccata d’ossigeno e potranno pensare a ripartire con le loro aziende».

Soddisfazione è stata espressa da Agrinsieme, il coordinamento Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari: «Agrinsieme esprime soddisfazione per la sospensione del pagamento dell’Imu per i terreni e i fabbricati rurali. Il governo, come auspicavamo, ha dato un segnale positivo al mondo produttivo. Esprimiamo un ringraziamento al ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo che, sin dal suo insediamento, si è impegnata attivamente per l’alleggerimento della pressione fiscale delle aziende agricole. Quello odierno è un ottimo, importante risultato. Nel 2012 l’aggravio per gli imprenditori agricoli, rispetto al gettito Ici e Irpef 2011, è stato di circa 366 milioni di euro (tra l’altro ben al di sopra dei 210 milioni individuati dall’esecutivo). Una cifra insostenibile per un settore sempre più in difficoltà, che crea pesanti problemi alla gestione aziendale, con forti ostacoli alla crescita ed alla produttività. Per questo Agrinsieme ha più volte sollecitato il governo ad intervenire con decisione sulla materia, a cominciare dalla restituzione dell’extragettito, in attuazione della "clausola di salvaguardia" prevista da un’apposita legge. Tenendo ben presente che l’obiettivo finale è la totale abolizione di questa tassazione, che andrebbe a colpire beni strumentali, indispensabili all’attività di impresa».

Agrinotizie


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