Agricoltura, la Pac slitterà di un anno

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Lo ha ribadito il commissario europeo De Castro. Ma per l\'Italia si tratta di una buona notizia.

La notizia sembra confermata: la Politica agricola comune europea potrebbe slittare di un anno. Dopo averlo anticipato circa un mese fa (vedi notizia), il commissario europeo all’agricoltura Paolo De Castro lo ha ribadito ieri alla riunione della commissione europea alle politiche agricole, alla quale ha partecipato anche il ministro Catania.

Ma gli agricoltori italiani e i loro rappresentanti non sono così delusi per la notizia, anzi: è noto che la prossima Pac apporterà notevoli tagli ai fondi destinati all’Italia (280 milioni di euro all’anno sul totale di 5,5 miliardi), e anche i suoi criteri non favoriranno l’agricoltura del nostro paese. Perciò, ha detto De Castro, «se dovesse verificarsi questa eventualità, la dotazione del primo pilastro della Pac (quello sugli aiuti diretti) si può riportare all’anno successivo, e questo scongiura almeno per il prossimo anno l’ipotesi di un taglio di 280 milioni annui come previsto dalla prima bozza della commissione europea».

Non è invece altrettanto semplice, ha aggiunto De Castro, la situazione del secondo pilastro sullo sviluppo rurale: «In questo caso si tratta di una politica programmatoria settennale che finisce nel 2013. Nel momento in cui a Bruxelles si decidesse che il bilancio comunitario scivolerà di un anno, questo ci consentirebbe di avere un atteggiamento relativamente rilassato rispetto allo scenario. Non siamo noi che dobbiamo rincorrere per forza una soluzione; tutto sommato sarà un problema di qualcun altro l’anno prossimo».

Anche il ministro all’agricoltura Mario Catania si è espresso sull’argomento: «La speranza di avere un accordo su bilancio dell’Unione Europea nel prossimo mese di novembre si allontana un po’. Al momento c’e’ un importante negoziato in corso, e la partita del bilancio agricolo è dentro questa più ampia trattativa. Sul tema stiamo registrando ulteriori difficoltà: il governo italiano ha ribadito che il bilancio agricolo è un tema che sta a cuore al nostro paese, che va mantenuto a un livello congruo e che sarà difeso dall’Italia. La nostra linea governativa vuole ottenere minori sacrifici: non è accettabile il taglio di 280 milioni, e solo per il primo pilastro. Per questo stiamo portando avanti un negoziato al fine di ottenere un punto di arrivo migliore. La commissione europea tende a parametrare la riduzione delle risorse agricole sulla base delle superfici agricole, penalizzando l’Italia che, pur avendo una produzione lorda vendibile superiore alla media, ha un’estensione minore dei terreni agricoli».

Agrinotizie


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