Grano europeo, quotazioni al -12%
di Sergio Pitzalis
Settimana all’insegna della stabilità sui mercati internazionali dei cereali, in attesa di nuove notizie già in arrivo nei prossimi giorni. L’attenzione adesso si sta spostando sulle superfici coltivabili del prossimo raccolto, con aumenti stimati soprattutto in Brasile per le aree coltivate a mais. Negli Stati Uniti le previsioni sugli acri disponibili sono leggermente in aumento sul mais e sulla soia e in leggero calo per il grano. Intanto, dal 15 novembre l’Ucraina sospende le esportazioni di grano, notizia ormai già scontata dai mercati poiché conosciuta da tempo.
In questa settimana si attendono i dati da parte dell’Usda (il dipartimento dell’agricoltura degli Usa) sull’avanzamento dei raccolti e il report mensile dell’Icg (International Grain Council) sull’andamento internazionale dei cereali. Tutti gli analisti e i principali operatori del settore rimangono però preoccupati per la situazione contingente creatasi sul mercato del granoturco.
Lo scarso raccolto di quest’anno ha messo in luce tutte le mancanze strutturali di questo mercato, con ripercussioni a livello globale sui prezzi di tutti i cereali. Negli ultimi anni abbiamo assistito all’impiego sempre crescente di mais americano da destinare alla produzione di Etanolo da autotrazione, togliendo così al mercato zootecnico ingenti quantità di prodotto. La guerra nata in questi anni tra Usa e Brasile sulla produzione di Etanolo per autotrazione ha lo scopo di ridurre la dipendenza dal petrolio in tema di carburanti; il risultato è stato che al primo raccolto sotto le stime, i mercati agricoli non hanno saputo autoregolarsi, mostrando un sistema molto fragile sul fronte delle politiche alternative al petrolio. Non dimentichiamo, infine, come il Brasile produca il suo Etanolo dalla canna da zucchero interna e non dal mais come avviene negli USA.
Grano Tenero Naz. N.1 Spec. Forza: il riferimento del prezzo del nostro grano tenero sono le quotazioni della borsa merci di Bologna: venerdì scorso il prezzo era ancora fermo sui 277€/t. Dal punto di vista climatico, nel sud dell’Europa – e quindi anche in Italia – le condizioni rimangono favorevoli alle colture cerealicole, con un’umidità nella norma. A livello europeo è il grano Inglese quello che ha risentito negativamente delle precedenti condizioni meteo, anche se la qualità del grano dell’Europa settentrionale non è la stessa dei nostri grani. In ogni modo, dalle ultime stime il calo di grano EU si attesta su un meno 12% rispetto allo scorso anno. Intanto il Milling wheat, grano Francese, risente positivamente della tenuta dei prezzi a termine dei mercati americani, rimanendo ancora dentro il range di prezzo compreso tra 268 e i 255 euro per tonnellata. La tendenza dei prezzi, a causa di questa particolare condizione creatasi intorno al mais, rischia di prolungarsi almeno fino a febbraio del prossimo anno. A livello ciclico stagionale assistiamo a una fase neutra sui mercati a termine del wheat e ancora un’ultima fase rialzista sul corn. Per questo, il prezzo interno dei nostri prodotti difficilmente potrà distaccarsi troppo dai livelli attuali; operazioni mirate di copertura finanziaria dovranno invece essere affrontate solo per i contratti che avranno scadenza superiore ai quattro mesi. Lunedì prossimo avremo modo di spiegare cosa intendiamo per fase ciclica stagionale sul wheat americano e come questa si può ripercuotere sui nostri prezzi.
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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Scriveteci per contattare Sergio Pitzalis e chiedergli qualsiasi informazione: provvederemo a girargli le vostre mail.