Mele, le previsioni per la stagione 2012/2013

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Un\'analisi completa di Assomela sul mercato dell\'ultima stagione in Italia e in Europa, e un\'occhio sull\'inizio della prossima

La situazione nella Comunità Europea

Come di consueto, i produttori europei di mele si sono riuniti a inizio agosto – quest’anno in Francia, a Tolosa – per presentare e commentare le previsioni di produzione di mele per la stagione entrante. Le previsioni di produzione per il 2012 riportano un volume di mele di 9.739.000 tonnellate, con una riduzione del 9% rispetto alla produzione consuntiva del 2011 e del 7% sulla media produttiva del triennio 2009-2011. Questo dato scaturisce da una situazione piuttosto eterogenea tra i diversi paesi, riconducibile in larga misura agli effetti delle gelate di inizio aprile nei paesi produttori della parte occidentale della Comunità Europea, rispetto all’Est Europa che non è stata interessata da questo fattore.

Tra i paesi della "vecchia" Europa spicca la Francia, con un -32% di produzione, che porta il volume atteso di mele ad 1.151.000 tonnellate. Ma ragguardevole è l’abbassamento di produzione previsto per Austria (-23%), Belgio (-30%), Olanda (-23%), e Spagna (-24%). La Germania, tradizionale mercato per le mele italiane, contiene l’abbassamento di produzione nel 3% e si presenta quindi all’apertura della campagna 2012 con una buona capacità di approvvigionamento interno. Ma è la Polonia il paese che ancora una volta condiziona in misura maggiore l’andamento delle produzioni comunitarie, con un aumento previsto del 12% che riequilibra in una certa misura le previsioni per il raccolto 2012. Va peraltro segnalato un volume considerevolmente superiore di mele destinate alla trasformazione (55%) rispetto al 2011 (45%), che determina in effetti una diminuzione dei frutti per il mercato fresco rispetto all’anno precedente. Spicca anche il recupero di produzione dell’Ungheria, che si riporta intorno a un volume normale di produzione.

L’area della Comunità Europea a 15 paesi e i nuovi paesi dell’Est della Comunità Europea si presentano quindi sul mercato con trend in netto contrasto, con un abbassamento di produzione del 18% nel primo caso ed un aumento dell’11% per l’Est Europa.

Produzione europea di mele (in migliaia di tonnellate) – fonte Wapa
  2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 (prev.) var.2012/2011
Ue a 15 6.684 7.226 6.868 7.116 6.630 7.209 5.891 -18%
Est Europa (12) 3.520 1.845 4.609 3.829 3.020 3.455 3.848 +11%
Tot. (Ue a 27) 10.204 9.071 11.477 10.945 9.650 10.664 9.739 -9%

 

Nella tabella n. 2 (in alto) si possono invece rilevare le dinamiche per tutti i paesi comunitari.

Le condizioni climatiche in primavera non hanno certamente aiutato i frutticoltori europei. Gli effetti del freddo si avvertono anche in termini qualitativi, con frutti che nelle situazioni peggiori sono disomogenei, con segnalazione di rugginosità e di calibro tendenzialmente ridotto.

In sostanza, il volume di mele previsto per la Comunità Europea nel 2012 è inferiore alla norma e si colloca al terzo posto dell’ultimo decennio, molto vicino alla stagione 2010.

L’andamento varietale

Vengono riportate in tabella n. 3 (in alto) le previsioni di produzione europee distinte per varietà. Per gli operatori italiani è significativo lo scenario per la Golden Delicious, con un -15% sul 2011 ma con il volume più basso dell’ultimo decennio, e per la Red Delicious, la cui situazione è del tutto simile (-18%). Altrettanto importante è la riduzione di volume atteso per le varietà più recenti, come Gala (-7%), Fuji (-15%), Breaburn (-19%) e le altre nuove varietà (-16%).

La situazione italiana

Nella tabella qui sotto si riportano le previsioni di produzione italiane livello regionale, e in tabella 5 (in alto) l’analisi varietale.

Produzione italiana di mele (in tonnellate) – fonte Assomela / Cso
  2008 2009 2010 2011 2012 (prev.) var. 2012/2011
Alto Adige 1.058.701 1.157.524 1.064.638 1.180.991 998.406 -15,5%
Trentino 433.827 420.658 466.724 504.801 449.111 -11%
Altre regioni 672.153 659.096 648.253 606.970 545.394 -10,1%
Totale 2.164.681 2.237.279 2.179.615 2.292.762 1.992.911 -13,1%

 

L’Italia rispetta la tendenza generale dei paesi dell’Europa meridionale, pur con un abbassamento di produzione contenuto nel 13%, che porta in sostanza il quantitativo di mele per la raccolta poco sotto 2.000.000 di tonnellate, livello raggiunto solamente nell’ormai lontano 1996. A livello regionale l’Alto Adige presenta una di riduzione del 15,5%, il Trentino del l’11% e le altre regioni italiane del 10,1%. Le dinamiche varietali (tabella 5, in alto) e confermano tendenzialmente la situazione comunitaria.

La stagione si presenta in Italia mediamente in ritardo di una settimana rispetto al 2011, ma si può definire nella normalità, con la raccolta che per il gruppo Gala dovrebbe iniziare nella seconda settimana di agosto nelle zone più precoci. Dove il freddo primaverile ha inciso maggiormente, la qualità dei frutti in pianta è piuttosto difforme e può essere discreta, ma anche molto buona a seconda delle aree e delle varietà. Nelle zone produttive collinari, meno toccate dai fattori climatici primaverili, la situazione in campo si presenta invece generalmente molto buona.

La situazione fitosanitaria è nella normalità e non desta preoccupazioni nei frutticoltori. Gli eventi grandinigeni sono a tutt’oggi trascurabili. Dal punto di vista qualitativo la situazione a fine luglio è quindi complessivamente giudicata buona.

Le prospettive per la stagione 2012/2013

Le informazioni che provengono da Prognosfruit vanno come sempre analizzate in un contesto più ampio e in rapporto ad altri fattori in grado di influenzare l’andamento commerciale. Dopo un 2011 con una produzione di oltre 10.500.000 tonnellate, il livello produttivo ritorna sotto la soglia di 10.000.000 di tonnellate, ritenuta equilibrata per il mercato delle mele. Questo consolida una base certamente positiva per le aspettative dei frutticoltori.

La stagione commerciale in via di chiusura è stata certamente un delle più difficili dell’ultimo periodo. Le Organizzazioni di Produttori hanno dovuto trovare sbocco alla produzione nazionale più alta mai raggiunta, in un scenario comunitario con un’offerta eccedentaria e in un contesto di crisi economica che si è inevitabilmente riflesso in consumi tendenzialmente in contrazione.

Ciò nonostante, con una programmazione attenta dei volumi di vendita e un uso ragionato della leva "prezzo", le giacenze al 1° luglio 2012 sono rientrate nella normalità e non si prevede sovrapposizione tra le due stagioni commerciali 2011 e 2012.

Alcuni fattori hanno aiutato, tra cui in particolare l’orientamento sempre più determinato verso l’export, che nell’ultimo anno ha superato le 930.000 tonnellate portando l’Italia nettamente al primo posto nella classifica comunitaria dei paesi esportatori. Le difficoltà nel mercato e la debolezza dell’euro hanno di pari passo contribuito a sostenere l’export e a frenare l’importazione di mele in contro stagione, che ha raggiunto il livello più basso della storia più recente. Importante è stato anche il ruolo giocato dall’industria di trasformazione, che, supportata da quotazioni interessanti del succo, ha contribuito a dirottare verso la trasformazioni le mele di qualità inferiore.

Vengono così tutto sommato a realizzarsi i presupposti fondamentali per una buona partenza della stagione commerciale 2012/2013. Tutto questo non può peraltro prescindere dalle problematiche che pesano sul settore dell’ortofrutta italiana ed europea e dalla situazione economica generale, che determina un approccio più attento e intelligente del consumatore al mercato. La mela è peraltro un prodotto che presenta una dinamica di prezzo stabile, sia negli anni che durante l’annata, un fatto che appare molto apprezzato dai consumatori.

Per quanto possibile a inizio agosto 2012, i diversi fattori di analisi fanno ragionevolmente intravedere una stagione più facile rispetto alla precedente, con prospettive certamente interessanti per i produttori del settore, con un auspicabile rientro in una situazione di sufficiente profittabilità. Va peraltro fatto un richiamo alla necessaria prudenza, specialmente in apertura di stagione, per non alimentare aspettative eccessivamente elevate in una situazione di difficoltà economica con effetti difficilmente stimabili sui consumi.

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Analisi a cura di Assomela s.c., il Consorzio delle Organizzazioni di Produttori di mele italiani che rappresenta l’80% della produzione melicola nazionale, a cui si associano le OP VOG (Marlene), VIP e VOG Products della Provincia di Bolzano, Melinda e "la Trentina" della Provincia di Trento, COZ e Nord Est della Regione Veneto, Melapiù della Regione Emilia Romagna, Rivoira e Lagnasco della Regione Piemonte e Melavì della Regione Lombardia.

Agrinotizie


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