Francia, maximulta per il cartello dell’indivia

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L\'antitrust francese manda un conto di quattro milioni di euro per un accordo truffaldino in piedi dal 1998

Monopolisti dell’agricoltura, state attenti: se il governo italiano prenderà l’esempio di quello francese, potrebbero piovere multe molto salate. Tra i nostri cugini d’oltralpe, infatti, ha fatto scalpore la maximulta di quattro milioni di euro inflitta questa settimana dall’Antitrust francese ai coltivatori di indivia. Il motivo è la spiacevole scoperta di un cartello, ovvero di un accordo segreto per mantenere i prezzi concordati tra le varie aziende produttrici, e ovviamente al di sopra di una certa soglia minima.

Il patto truffaldino era in piedi dal 1998, e ha permesso ai coltivatori di mantenere le quotazioni degli ortaggi artificialmente alti per ben 12 anni. Ma la multa di quasi quattro milioni di euro, si spera, farà tornare la situazione alla normalità dopo più di una decade di truffa.

La maximulta è stata inflitta a 11 produttori e 7 associazioni di produttori per "collusione nel fissare i prezzi nei confronti di grossisti e distributori". Questa la spiegazione ufficiale dell’Autorità francese garante della concorrenza e del mercato: «Almeno dal 1998, sono state condotte dagli operatori delle azioni illegali per coordinare collettivamente le politiche sui prezzi e controllare le quotazioni nei confronti di grossisti e distributori. Virtualmente, tutti i produttori francesi di indivia hanno preso parte al cartello. I membri dell’accordo hanno anche ammesso di aver distrutto stock di prodotto per prevenire il crollo dei prezzi».

L’Antitrust francese si è accorta della truffa intercettando alcune mail in cui emergeva chiaramente come i produttori fossero coscienti di agire illegalmente. Ma gli agricoltori non ci stanno: «La visione dell’Antitrust è semplicistica», ha dichiarato Frederic Guegain, direttore dell’azienda Fraileg, che è stata multata per 83.000 euro e che sta valutando un ricorso per questa multa giudicata troppo elevata. Ma l’autorità francese ha dichiarato che queste multe sono invece basse, dato che sono state considerate la situazione finanziaria critica di molte aziende agricole e il limitato impatto del mercato dell’indivia.

L’Antitrust ha informato che i maggiori distributori hanno potuto limitare in parte gli effetti del cartello grazie al loro potere di negoziazione, in modo da evitare i prezzi eccessivi richiesti dai produttori. Ma questi ultimi ci hanno comunque guadagnato parecchio: come ha segnalato l’agenzia di stampa del ministero dell’agricoltura francese, i prezzi all’ingrosso dell’indivia hanno guadagnato il 32% tra il 2000 e il 2010, a fronte di un aumento di solo il 21,8% per gli ortaggi in generale.

Agrinotizie


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