Neve, in agricoltura danni a quota 200 mln
La perturbazione siberiana ‘Blizzard‘ ha avvolto l’Italia di una seconda ondata di bianco, dopo che le intense nevicate della scorsa settimana hanno già provocato danni incalcolabili al settore agricolo (e non solo). Di nuovo, sono l’Emilia-Romagna e le Marche le regioni più colpite: qui, il metro e mezzo di neve già caduta è letteralmente raddoppiato nel giro di una giornata. Ma anche Umbria, Lazio e Campania stanno facendo i conti con la neve: Blizzard ha infatti colpito prevalentemente il centro-sud, risparmiando il nord che però sta combattendo contro il freddo glaciale (-20°C in Piemonte e Lombardia).
I danni al settore agricolo sono molto ingenti (clicca qui per leggere la situazione Regione per Regione): oggi, Coldiretti ha stimato un conto di 200 milioni di euro per quanto riguarda i danni alle coltivazioni e alle strutture rurali. Gli ortaggi invernali sono rimasti sotto uno spesso strato di neve, mentre gli animali da allevamento stanno combattendo contro il gelo che provoca loro un forte stress termico, oltre a congelare gli abbeveratoi e a impedire gli allevatori di raggiungere le stalle per fornire loro il nutrimento. Nei casi più gravi, il peso della neve ha fatto crollare i capannoni, che al contrario delle case hanno tetti più deboli. Centinaia di mucche, maiali, pecore e conigli sono già morti, e altri ancora li seguiranno.
Il timore è anche per ulivi e vigneti: tanti alberi non riusciranno a sopportare il gelo e moriranno, provocando altri danni da sommare alle coltivazioni deperite di cavoli, verze, radicchi.
Inoltre, l’emergenza neve ha impedito il corretto trasporto dei prodotti ortofrutticoli: i supermercati sono vuoti a causa della psicosi dei cittadini, mentre frutta e verdura deperiscono in magazzino.
Almeno diecimila agricoltori, dice Coldiretti, stanno collaborando con i loro Comuni per liberare le strade dalla neve con i trattori e spargere il sale con gli spandiconcime: d’altronde, senza poter lavorare nei propri campi, l’aiuto alla collettività diventa un dovere quantomeno morale.
Nel frattempo, però, si impennano i consumi di carburante per riscaldare le serre e le stalle: i gelo impone di alzare la manovella degli impianti, e le imprese agricole, secondo Confagricoltura, stanno spendendo il 40% in più rispetto alla norma.
Nelle foto Ansa: (1) Un automezzo che esce da Urbino, una delle città con i danni più gravi. (2) La Puglia. (3) Terni.