Maltempo, in agricoltura danni per 10 milioni
Il deprezzamento degli alimenti reperibili, che a causa della grande neve caduta in questi giorni non sono stati trasportati per essere venduti, ha provocato danni per almeno dieci milioni di euro. La stima è di Coldiretti, che guarda allarmata alle produzioni di frutta, verdura, latte e carne rimaste nei magazzini a marcire: si tratta di almeno 50 mila tonnellate di cibo.
Ma questo è solo uno degli aspetti dell’ondata di neve e gelo che ha colpito il centro-nord d’Italia e che si sta spostando sempre più a sud. La discesa in picchiata della temperatura – passata da temperature miti a meno dieci gradi in pochi giorni – ha infatti sottoposto le coltivazioni a un grave stress termico: ad essere maggiormente colpiti sono le coltivazioni a campo aperto (cavoli, cicorie, verze, radicchi, broccoli e carciofi) nonché gli ulivi e le viti. Per non parlare del peso della neve, che in numerose zone ha superato il metro di altezza, facendo cedere le strutture agricole.
Il grande freddo – il più grave dal 1985 ad oggi – sta causando problemi anche nelle serre, dove il riscaldamento va tenuto sempre più alto: la conseguenza è il rincaro delle bollette, già notevolmente aumentate a causa del caro-gasolio deciso dal governo Monti.
E la situazione non migliorerà nei prossimi giorni: Confagricoltura ha evidenziato che l’ondata di freddo polare e la neve si stanno trasferendo al Sud, dove si colloca il 70% del valore commerciale della produzione ortofrutticola.