Melone, aumentano i consumi in Italia

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Tutti i dati Istat su questa importante produzione nostrana

Gli ultimi dati Istat sulle coltivazioni di melone in Italia evidenziano l’importanza di questo prodotto nel nostro paese, che vi dedica quasi 27 mila ettari di terreno per una produzione annuale di circa 600 mila tonnellate. Secondo l’Istat, a fronte di una superfice coltivata in lieve calo (nel 2008 gli ettari erano infatti 28 mila), è avvenuta un’ottima crescita quantitativa: nel 2003 le tonnellate erano 570 mila, nel 2006 sono diventate 652 mila, nel 2009 si è scesi sotto le 620 mila e nel 2010 si è toccato il record di 660 mila tonnellate (+7% rispetto al 2009).

Il consumo di melone italiano avviene quasi tutto nel mercato interno, dato che le esportazioni sono alquanto ridotte, seppure in crescita: negli ultimi cinque anni si è passati da 17 mila a 21 mila tonnellate esportate. Di questo miglioramento hanno beneficiato anche le quotazioni, che lo scorso anno hanno toccato gli 86 centesimi di euro al chilo (+14% rispetto al 2009), permettendo un giro d’affari di 17 milioni di euro (+28% rispetto al 2009). Le esportazioni si concentrano nei mesi estivi (giugno, luglio e agosto), ma significativi quantitativi vengono spediti anche in maggio e in settembre; anzi, l’ultimo decennio dimostra una tendenza a concentrare le esportazioni sui prodotti più tardivi, dato che le spedizioni di maggio e giugno sono in calo, mentre quelle di luglio, agosto e settembre in aumento.

L’85% dei meloni italiani esportati va a finire nell’Unione Europea a 27, con picchi in Austria (15% del totale) e Germania (19%), mentre il restante 15% va interamente ai paesi europei extracomunitari, principalmente in Svizzera (14% del totale). Sono inoltre da segnalare i consistenti aumenti di richiesta di Paesi Bassi (dall’1% del 2000 al 7% del 2010) e Slovenia (dal 5% al 9%). I dati Istat sulla campagna 2011, tuttavia, pur essendo aggiornati a luglio, evidenziano un calo del 10% delle esportazioni rispetto al 2010, con anche un calo di quotazione, che è scesa a 0,79 euro/kg: l’andamento commerciale del melone italiano sembra dunque essere stato meno positivo nel 2011, ma prima di tirare le conclusioni è necessario attendere i risultati completi.

Passiamo alle importazioni, che sono molto consistenti: nel 2000 queste ammontavano a 29 mila tonnellate, aumentate di anno in anno fino a raggiungere le 36 mila tonnellate del 2010, per un valore complessivo di 30 milioni di euro. Le importazioni si concentrano a marzo, aprile, maggio e giugno, con discreti quantitativi anche a dicembre: questo per soddisfare la richiesta di melone fuori stagione. Principali fornitori di melone all’Italia sono i 27 Stati dell’Unione Europea (68% del totale, con a capo Paesi Bassi, Francia, Spagna e Germania), seguiti dai paesi latinoamericani (26%) e africani (5%).

Per concludere, è importante ricordare che gli italiani sono ottimi consumatori di melone, un prodotto che rappresenta il 2% dei consumi interni totali di ortofrutta e il 5% di ortaggi: anzi, i suoi consumi, dopo una fase regressiva nel periodo 2000-2003, hanno cominciato a crescere ininterrottamene fino a raggiungere le 220 mila tonnellate nel 2010 (+23% rispetto al 2003), una cifra confermata dal fatto che, se nel 2005 erano 70 famiglie su 100 ad acquistare melone, nel 2010 esse sono aumentate a 85, e in maniera omogenea sul territorio nazionale. Tale andamento ha fatto riflettere molti agricoltori su un eventuale tuffo in questo mercato, che ha ancora ampi margini di crescita.

Agrinotizie


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