I terreni agricoli italiani saranno cementificati

Gli agricoltori protestano contro il maxiemendamento alla legge di stabilità, ultimo provvedimento del governo Berlusconi. A essere oggetto di insoddisfazione è la norma che consente l’acquisto di terreni demaniali a vocazione agricola da parte di privati. Spiega Angelo Bonelli, leader dei Verdi: "Il provvedimento è un colpo mortale al territorio e all’agricoltura italiani, poiché l’articolo 4 quater, che riguarda la vendita delle aree agricole, prevede la possibilità di modifica della destinazione urbanistica. Insomma, i terreni agricoli dello Stato, che verranno dismessi per ridurre il debito pubblico, dopo soli cinque anni potranno essere convertiti urbanisicamente. Per la speculazione edilizia e la cementificazione selvaggia non poteva esserci occasione migliore".

Questo il procedimento: i terreni dovranno essere individuati entro tre mesi dall’entrata in vigore della legge, con decreto del Mipaaf d’intesa con il ministero dell’economia. L’alienazione del patrimonio disponibile sarà curata dall’agenzia del demanio, e avverrà tramite trattativa privata per i terreni di valore inferiore a 400 mila euro, e con asta pubblica per quelli di valore superiore. Il rischio di speculazione è stato messo in conto dal governo con questo passaggio dell’articolo 4 quater: "nell’eventualità di incremento di valore dei terreni alienati derivante da cambi di destinazione urbanistica intervenuti nel corso del quinquennio successivo all’alienazione medesima, è riconosciuta allo stato una quota pari al 75% del maggior valore acquisito dal terreno rispetto al prezzo di vendita". Ma basterà questo a impedire la cementificazione selvaggia?