L’Italia torna a vendere le macchine agricole

Le macchine agricole tornano a vendere anche in Italia. Nel periodo gennaio-maggio 2011, infatti, sono finalmente giunti i primi dati positivi dopo un lungo periodo di crisi: +18% le immatricolazioni di trattori, +14,7% quelle di rimorchi, +14% per le mietitrebbie. L’unico calo è quello delle motoagricole, che si trovano al -5,7% rispetto al 2011. I dati sono di Unacoma, l’associazione nazionale dei costruttori di macchine agricole, e fanno finalmente sperare in una ripresa del settore agricolo: da sempre gli agricoltori investono quando il vento soffia dalla parte giusta.

Tuttavia, le spiegazioni di Unacoma mettono qualche freno all’entusiasmo. Secondo l’associazione questo andamento positivo è infatti da attribuire principalmente agli incentivi sulla rottamazione e ai finanziamenti del Psr. Infatti, nel periodo gennaio-aprile le immatricolazioni fanno segnare il +22,9%, mentre nel solo mese di maggio, quando cioè gli incentivi sono esauriti, la percentuale è appena del +4,1%. Lo stesso è accaduto nel resto dell’Europa.

Ma a far tirare un sospiro di sollievo sono le esportazioni delle macchine agricole italiane, aumentate in un anno di oltre il 20% per quanto riguarda il giro di affari dei trattori, e di quasi il 17% per le altre macchine e attrezzature agricole. Ma il trend positivo delle esportazioni era già stato registrato nel 2010 (+9,4% rispetto al 2009), al contrario delle vendite nel mercato interno, che l’anno scorso sono state disastrose. In ogni caso, a risentirne in meglio è stata la produzione italiana di macchine agricole, cresciuta in valore nel 2010 del 9,5% per le macchine movimento terra, del 9,2% per le altre macchine agricole, del 3,4% per i trattori e dell’1,4% per i pezzi di ricambio. Il totale del valore di mercato ammonta a 8,9 miliardi di euro, il 7,2% in più rispetto al 2009 (anche se prima della crisi si era arrivati ai 12,5 miliardi).