Il marito ideale? E’ un contadino
Il marito ideale per la propria figlia? Secondo sei genitori italiani su dieci è un agricoltore. A scoprire la curiosa e inaspettata notizia è il primo rapporto "Gli italiani e l’agricoltura. La qualità del cibo e la qualità della vita", presentato ieri da Ipr Marketing durante il convegno "La nuova agricoltura italiana a dieci anni dalla riforma", tenutosi a Roma con la promozione di Coldiretti/Univerde. Un rapporto che ha fatto emergere una grande considerazione dei contadini – che il 59% degli italiani vorrebbe far sposare ai propri figli -, in quanto essi svolgono un importante ruolo nella tutela dell’ambiente, nella conservazione delle tradizioni e nella creazione di posti di lavoro: questo, almeno, è ciò che riteneva il 72% degli intervistati da Ipr Marketing.
La creazione di posti di lavoro, in particolare, è un dato di fatto: se l’occupazione italiana nel 2010 è calata dello 0,7%, nel solo settore agricolo è invece aumentata dell’1,9%. Ma torniamo alle opinioni positive sugli agricoltori: estrapolando altri dati dal sondaggio, si scopre ad esempio che la metà degli italiani associa la campagna alla salute e al benessere, e una persona su tre anche al relax. Appena il 6% del campione, invece, pensa che in campagna ci si annoi.
Durante il convegno romano, Sergio Marini, presidente Coldiretti, ha dato la sua interpretazione di questi dati soddisfacenti: "Negli ultimi dieci anni la legge di orientamento – cioè la 228/2001 – ha scatenato un profondo mutamento nel settore agricolo, rivoluzionando l’attività delle imprese agricole, le quali hanno dato il via a nuovi servizi ed esperienze che hanno mutato l’opinione dei cittadini in merito al settore primario". L’attività agricola, infatti, nell’ultimo decennio si è notevolmente espansa: dalla semplice attività di coltivazione e allevamento si è passati alla vendita diretta dei prodotti, nonché alla cura del verde pubblico, spesso affidata agli agricoltori, e alla nascita delle fattorie didattiche tanto apprezzate dalle scuole e già giunte a quota 1189. Per non parlare degli agriturismi, che in dieci anni sono raddoppiati, toccando le 19 mila unità.
E tutto grazie ad un semplice articolo di legge: "E’ imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attivita’: coltivazione del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attivita’ connesse (…) Si intendono comunque connesse le attivita’, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo, dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attivita’ agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione ed ospitalità come definite dalla legge".
One comment
Cornelia
Febbraio 25, 2021 at 3:48 pm
Salve, sono rumena, ho 56 anni, le mie vacanze durante la scuola le ho sempre passare in campagna, dai miei nonni, aiutandoli a fare il fieno, lavori sui campi, raccolta… per tanti anni…
In quei tempi odiavo tuto questo – essere priva del tempo per me bellissimo da passare con le mie amichette, in città dove vivevo con solo mia mamma…
Anni dopo, laureata, lavori precari oppure inesistenti, sono arrivata in Italia.
Anche qui, tanti lavori in nero, fatica, insoddisfazione, finalmente sono riuscita ad avere un monolocale in affitto, finalmente una casa “mia”…
Faccio fatica in questi tempi arrivare al fine mese, con tutte le esigenze di vivere in una città.
Ho sempre sognato di vivere nell’ una casetta circondata dal verde, con degli animali che amo da morire, con un orto, lontana dai rumori..
Grazie!