Export italiano, ortofrutta supera il vino
Non più il vino: oggi l’Italia è conosciuta in tutto il mondo principalmente per l’ortofrutta. Fruitimprese ha infatti diffuso di recente i dati sulle esportazioni agroalimentari italiane, evidenziando come, nel 2010, l’ortofrutta sia diventata la voce principale del nostro export, con 4,1 miliardi di euro di valore per i soli prodotti freschi, che sono già sufficienti per sorpassare il vino. Se poi ad essi si sommano anche le conserve, la cifra record di 6,6 miliardi di euro è di un terzo più alta di quella di vino e vermouth. Dopo il flop del 2009 (+555 milioni di euro), l’attivo ammonta nel 2010 a +1.174 milioni di euro: quasi lo stesso livello del 2008 (+1.242 milioni).
In particolare è la frutta la vera protagonista di questo boom: pesche, pere e kiwi italiani nel 2010 hanno realizzato oltre 2,1 miliardi di euro di esportazioni. Dato che le indagini di Fruitimprese, l’associazione nazionale delle imprese private, si basano sul mercato di 350 aziende che da sole detengono il 50% della quota delle esportazioni, si può facilmente lasciarsi prendere dall’entusiasmo. Ma il grande incremento dell’export ortofrutticolo italiano, va detto, è dovuto in buona parte a favorevoli elementi congiunturali quali la crisi dei competitor. Ciononostante, la capacità innovativa delle imprese agricole italiane non è stato di certo un elemento secondario.