Cetrioli contaminati, sette morti in Germania

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Epidemia di Escherichia coli nel paese tedesco: colpa di una partita di cetrioli spagnoli. Pericolo limitato in Italia.

Sette persone uccise e oltre mille infettate nella sola Germania: nessun cetriolo aveva mai fatto così tanti danni prima d’ora. Eppure la notizia è vera e confermata dall’istituto berlinese per la salute pubblica Robert Koch, che però ha confermato solo due decessi. In ogni caso, nel paese è scoppiata una vera e propria epidemia scatenata dal batterio Escherichia coli, che sarebbe stato trovato in una partita di cetrioli importati dalla regione spagnola dell’Andalusia. E qui già arriva il primo mistero: in Spagna, infatti, non è stato registrato alcun caso.

L’Escherichia coli è un batterio che si diffonde prevalentemente attraverso le feci dei ruminanti, soprattutto dei bovini, e che se ingerito dall’uomo provoca la sindrome emolitica uremica (Hus), la quale si presenta inizialmente con una dissenteria emorragica. La segnalazione della stampa tedesca di sette vittime ha mobilitato l’Unione Europea, che tramite il suo sistema di allerta rapida sugli alimenti ha già trasmesso a tutti gli Stati membri le informazioni necessarie sull’epidemia scoppiata in Germania. Tuttavia sono giunte 38 segnalazioni di contagio da Escherichia coli in altri sei Stati europei, ovvero Austria, Danimarca, Gran Bretagna, Olanda, Svezia e Svizzera. Sembra però che tutti questi casi riguardino persone che erano state di recente in Germania.

Sulla vicenda, tuttavia, non è stata ancora fatta chiarezza. Da una parte, l’Istituto di Igiene di Amburgo ha, come detto, rintracciato la presenza di Escherichia coli in una partita di cetrioli proveniente da due aziende di agricoltura biologica di Almeria e Malaga; dall’altra, il ministro della salute spagnolo Rosa Aguilar, sulla base delle indagini svolte dalle autorità sanitarie locali, ha dichiarato che "non esiste alcuna prova che la contaminazione dei cetrioli andalusiani sia avvenuta nel paese di origine". La Bild, inoltre, sostiene che uno dei cetrioli analizzati ad Amburgo proviene dall’Olanda, anche se le autorità di questo Stato hanno negato l’accusa.

Nel frattempo Javier Lopez, manager di una delle due aziende spagnole coinvolte, si è difeso così: "Siamo stati presi come capro espiatorio. La realtà è che i cetrioli sono caduti da un camion durante il trasporto in Germania, ma il cliente ha deciso comunque di venderli. Anche l’Ue pensa che la contaminazione sia avvenuta durante la fase di commercializzazione dei cetrioli".

La notizia ha destato anche la preoccupazione degli italiani, subito tranquillizzati dal direttore del Centro nazionale di epidemologia dell’Istituto superiore di sanità, Stefania Salmasio: "In Italia il pericolo è solo limitato, ma in ogni caso segnaleremo qualsiasi caso sospetto. Bastano comunque poche regole per proteggersi dal pericolo di contagio: lavate accuratamente gli ortaggi da consumare crudi, lavatevi le mani prima della preparazione di questi, ed evitate il contatto con altri cibi". L’Ue, da parte sua, ha consigliato ai cittadini che si sono recati di recente in Germania di segnalare al proprio medico l’eventuale sintomo di diarrea con sangue.

Agrinotizie


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