Agricoltura, le linee guida di Romano

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Il neo ministro delle politiche agricole ha illustrato alla Camera il suo programma a sostengo del settore primario. Primo punto: il recupero di nuove risorse.

Come inizio non è male, ma si spera che alle parole seguano i fatti. Il discorso del neo ministro delle politiche agricole Francesco Saverio Romano (nella foto), che la settimana scorsa ha illustrato alla Commissione agricoltura della Camera le linee guida del suo programma di ministro, è senza dubbio apprezzabile per il suo ottimismo: qualità, promozione, tutela, certezza e competitività saranno i cinque capisaldi della nuova strategia del Mipaaf di Romano.

Il primo passo concreto da compiere, a detta del ministro, è il recupero di nuove risorse, in quanto «quelle attuali sono al momento insufficienti». Romano vorrebbe in particolare mettere le mani sui fondi Fas, «una dote che l’ex ministro De Castro aveva ottenuto per il settore agricolo, e che consistono in ben 750 milioni di euro, utilizzati negli ultimi anni per affrontare le varie calamità naturali che hanno colpito il nostro paese». Il nuovo ministro sembrava molto arrabbiato per la mancanza di fondi destinati al settore primario, e se l’è presa persino con il governo che lui stesso rappresenta: «Il tesoretto agricolo è stato confinato in un fondo del Ministero dell’economia – ha detto – al quale potevano accedere tanti altri progetti. Un vero e proprio scippo nei nostri confronti, al quale voglio porre rimedio».

Ma come spendere questi ipotetici soldi? Romano qualche idea ce l’ha: «Nuove infrastrutture idriche per il Mezzogiorno e tutela del made in Italy agroalimentare». Il secondo aspetto va inoltre a confluire con altri punti, nello specifico la protezione della sicurezza del consumatore, la lotta alla contraffazione e il sostegno ai farmers market.

Infine, Romano si è pronunciato su una scottante questione: quella degli ogm. «Sono contrario agli organismi geneticamente modificati, ma non per questo intendo bloccarne la sperimentazione scientifica». Meglio però puntare sulle energie rinnovabili, «che sono un’importante sviluppo per il settore agroalimentare, soprattutto se riusciremo a sfruttarle per integrare il reddito degli agricoltori». Al discorso di Romano, che ha senza dubbio accontentato le esigenze di tante associazioni di categoria, sono seguiti numerosi plausi. Ma tutti restano in attesa delle misure concrete che dovrebbero essere attuate il prima possibile.

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