Ogm: ecco il latte di mucca per i neonati

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In Cina sono già trecento le Franken-mucche, che producono latte identico a quello materno. Gli scienziati: \"Tra dieci anni sarà in tutti i supermercati\".

Produrre latte di mucca identico a quello materno umano per nutrire i neonati? Con gli ogm si può. Polemiche permettendo, ovviamente. Arriva dalla Cina la notizia delle "Franken-mucche", un gruppo di trecento esemplari nei quali sono state iniettate alcune proteine umane come la lattoferrina, che rinforza il sistema immunitario, e il lisozima, che protegge dalle infezioni, per far loro produrre latte da somministrare ai nostri neonati. A detta del loro "padre", lo scienziato Ning Ly della pubblica università China Agricultural di Pechino, questo latte è identico a quello materno, e tra dieci anni sarà presente nei supermercati di tutto il mondo, destinato alle madri che non possono allattare i loro bebè: «E’ un latte sicuro come quello materno», sostengono Ly e i suoi collaboratori.

Non sembrano pensarla così gli esperti europei. Una prima reazione arriva dal Regno Unito, paese molto attento al tema ogm: secondo Helen Wallace dell’organizzazione GeneWatch, che monitora gli sviluppi della tecnologia biotech, «non si può affermare che questo latte è sicuro per gli esseri umani finché non si compiono test su larga scala». Anche in Italia associazioni come Coldiretti e Federconsumatori hanno espresso il loro rifiuto verso qualsiasi alimento geneticamente modificato, affermando che la loro posizione è condivisa dalla maggioranza degli italiani e che non esistono studi certi sulla sicurezza degli ogm per l’uomo.

Proprio il contrario di quanto ha affermato il professor Gilberto Corbellini, ordinario di storia della medicina presso il corso di laurea in biotecnologie della Sapienza di Roma, in un’intervista apparsa quest’oggi nel quotidiano La Repubblica: «Tonnellate di studi ci hanno detto che gli ogm in vent’anni non hanno mai provocato danni all’uomo: l’Unione Europea ha speso 70 milioni di euro in studi prima di affermare questo», ha dichiarato. «La disponibilità di alimenti utilizzabili per nutrire i neonati deve essere considerata una risorsa; per questo approvo la ricerca cinese. E’ ora di smetterla con le paranoie anti ogm, anche perché produciamo farmaci prendendo geni da pecore e mucche, ma siamo contrari a compiere lo stesso processo per gli alimenti. Gli ogm non inquinano come l’agricoltura chimica né hanno batteri e tossine come i prodotti di agricoltura biologica, costano meno e fanno guadagnare gli agricoltori. Ma a causa della lobby Coldiretti-Verdi-Slow Food-Barilla, che si oppone a tutto ciò, il nostro paese rimarrà presto fuori dal mercato agricolo internazionale».

Agrinotizie


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