Ripresa del settore, Italia in controtendenza
Se qualcuno avesse avuto bisogno di conferme per sapere che l’agricoltura italiana è in crisi, lo scorso 20 dicembre ne è arrivata una molto importante. Il rapporto annuale Eurostat sui redditi reali degli agricoltori europei ha infatti evidenziato come, a fronte di una crescita media europea del +12,3% sul reddito, gli agricoltori italiani lo hanno visto invece calare del -3,3%. L’Italia si è piazzata così tra gli unici sei Stati dell’Unione Europea ad avere i redditi degli operatori agricoli in calo.
Se la crisi economica ha influito negativamente sul mercato degli ultimi quattro anni, non si può negare che gli altri paesi europei abbiano reagito molto meglio dell’Italia, almeno nel settore agricolo, riuscendo almeno a recuperare qualche punto di percentuale. Le cause di tutto ciò, sempre secondo Eurostat, sono riconducibili ad una sola: gli agricoltori italiani hanno dovuto compiere grandi sforzi economici per adeguarsi agli standard qualitativi richiesti dal mercato, non riuscendo a reggere la concorrenza mondiale.
La soluzione, ancora una volta, potrebbe venire però dall’Unione Europea, che con la Pac 2014-2020 ha intenzione di ridare definitivamente vigore all’intero comparto agricolo comunitario. «L’Italia potrebbe trarre beneficio da tutto ciò, anche se è necessario uno sforzo in più da parte del governo nazionale», ha ricordato Paolo De Castro, presidente della Commissione Europea per l’Agricoltura, commentando i dati Eurostat. Ma a far sembrare ancora più grave la situazione è la lettura dei dati fornita da Confagricoltura: «I redditi degli agricoltori italiani sono calati del 17% in cinque anni; il settore non riesce ad essere competitivo in Europa, e di questo passo rischia di collassare». Ora tutta la penisola sta attendendo il mese di marzo, quando i dati Eurostat saranno pubblicati completamente e in via definitiva.