Un dolce 2010 per gli apicoltori
Per la produzione di miele il 2010 è stato un anno buono: almeno, questo è ciò che è stato dichiarato a Caster San Pietro Terme (BO) lo scorso settembre, in occasione della manifestazione apistica annuale organizzata dall’Osservatorio Nazionale Miele, che ha appunto fornito le prime stime sull’annata appena trascorsa. Ciò che più ha influenzato il mercato è stato il fattore metereologico, che ha diversificato da zona a zona anche le produzioni dello stesso miele.
Il caso più significativo è quello del miele d’acacia: in Emilia-Romagna, zona dove la fioritura è molto precoce, la produzione è stata molto bassa, mentre nelle zone ad alta quota come il Piemonte e la Lombardia si è arrivati alla cifra record di 30 kg/alveare. Molto positivi sono stati i raccolti di miele di eucalipto, erba medica, tiglio, melata, girasole, mentre più scarso è stato quello di agrumi, e ambiguo il millefiori, che è andato bene in pianura, ma non ad alta quota.
I prezzi, in media, sono comunque alti: si va dal miele d’acacia, il più caro, a 5,00-5,50 euro/kg, al più economico, il miele di melata, a 3,20-3,30 euro/kg. In mezzo ci sono il miele di castagno (4,50 euro/kg), di tiglio (4,00-4,10), di eucalipto (3,80-4,20), di girasole (3,80-4,00), di agrumi (3,70-3,80) e il millefiori (3,40-3,60). Dopo un 2008 nero, a causa dei neonicotinoidi che hanno provocato un’elevata moria di api, e un 2009 verso la ripresa, sembra essere arrivato l’anno favorevole, anche grazie alla decisione del Ministero dell’Agricoltura di vietare l’utilizzo dei neonicotinoidi fino al 30 giugno 2011.