Vendite trattori, volano Belgio e Germania

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In questi due paesi le immatricolazioni di mezzi agricoli vanno a gonfie vele in tutti i tipi di classifica: un grande indice di affidabilità.

Sono la Germania, il Belgio e il Lussemburgo le tre nazioni europee più sensibili alla meccanizzazione agricola, ovvero quelle che investono di più in questo settore per ammodernarlo e potenziarlo. Almeno, questa è l’opinione della rivista ‘Trattori’, che ha realizzato un’interessante indagine incrociando i dati relativi alle aziende agricole di ogni Stato Ue con quelli di vendita di mezzi agricoli, per scoprire dove si registrano i tassi più elevati di immatricolazioni.

In cima alla classifica della rivista ‘Trattori’ c’è la Germania: lo scorso anno, le 371 mila aziende agricole tedesche hanno acquistato 28.587 trattori, dunque otto esemplari ogni cento imprese. Di poco più basso è il rapporto di Belgio e Lussemburgo, situato a 6,2 trattori ogni cento imprese (ma le cifre totali di vendita e il numero di aziende agricole sono ovviamente più bassi: le 50 mila aziende dei due paesi hanno acquistato 3.121 trattori). Seguono Svezia (5,5 trattori ogni cento imprese), Austria, Repubblica Ceca e Olanda  (4,8), Francia (4,5), Gran Bretagna (4,4), Finlandia (4,2), Danimarca (3,2), Portogallo (2), Slovenia (1,9), Italia (1,4), Irlanda e Spagna (1), Grecia (0,1). Il nostro paese è dunque tra i fanalini di coda, sopra solo ai paesi in crac a causa della crisi economica.

Tuttavia la situazione cambia notevolmente quando si calcolano i trattori in rapporto alla superficie agricola messa a coltura, una classifica che fa schizzare l’Italia al quinto posto, dato che nei calcoli non incidono più quelle migliaia di piccole imprese che caratterizzano il nostro paese, ma che incidono poco sulla produttività del settore agricolo e sull’acquisto di trattori. In quest’altra classifica, dunque, troviamo al top la Slovenia (3 trattori venduti ogni mille ettari di terreno coltivato), l’Austria (2,5) e il Belgio e Lussemburgo (2,1). Seguono Olanda (1,9), Italia (1,8), Germania (1,7), Portogallo (1,5), Svezia (1,3), Finlandia (1,2), Francia e Gran Bretagna (0,8), Danimarca, Repubblica Ceca e Spagna (0,5), Irlanda e Grecia (0,3).

Già da quest’altra classifica emerge quanto sia difficile valutare l’economia agricola in base a tali fattori: a seconda di quello utilizzato, la situazione cambia notevolmente. I paesi che invece restano alla stessa posizione (è il caso, in cima, di Austria, Belgio e Lussemburgo, e in fondo di Grecia, Irlanda e Spagna) sono sicuramente quelli con le condizioni migliori o peggiori a seconda del loro posizionamento. E così, possiamo prendere in considerazione una terza classifica, quella dei trattori venduti ogni mille operatori agricoli , che vede sul podio Belgio e Lussemburgo (45,2 trattori venduti ogni mille operatori), Germania (44) e Gran Bretagna (41,6). Seguono Svezia (40,9), Austria (37), Fracia (31,8), Italia (28,1), Finlandia (25,1), Danimarca (20,4), Olanda (16,8), Slovenia (15,9), Irlanda e Spagna (13,4), Repubblica Ceca (12,1), Portogallo (9,8), Grecia (2).

Analizzando le tre classifiche, risulta che sono certamente Belgio e Lussemburgo i paesi più sviluppati nella meccanizzazione agricola, dato che si trovano in cima a tutte e tre le classifiche, seguiti dalla Germania, che è molto penalizzata dal rapporto tra superficie coltivata e trattori venduti. Estremamente negativa, invece, la situazione della Grecia, in fondo a tutte le classifiche: ma il duro crac economico subìto da questo paese spiega da solo il perchè.

Agrinotizie


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