Questione insetticidi

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Apicoltori e maiscoltori cercano nuovi compromessi

Tempi stretti ai Ministeri della Salute e delle Politiche Agricole, dove entro settembre si dovrà decidere il rinnovamento o meno del divieto ai concianti neonicotinoidi, che ha scatenato un acceso dibattito fra apicoltori e maiscoltori. Da quando è entrato in vigore il divieto, infatti, il mais italiano è stato superato da quello francese, spagnolo e statunitense, mentre in precedenza era in cima a tutte le classifiche.

Tuttavia, la concia con gli insetticidi neonicotinoidi provocava un’elevata moria di api a causa della dispersione del prodotto nell’aria durante la distribuzione, e proprio per questo ne è stato vietato l’utilizzo. Con il risultato di accendere un violento dibattito, che si sta infiammando man mano che si avvicina la scadenza.

I maiscoltori, dalla loro parte, hanno il fatto che i concianti attualmente proibiti aumentano il successo nelle semine tempestive di primavera, facilitano la lavorazione del prodotto, diminuiscono lo stress idrico e nutrizionale e rendono omogenee la nascita e la maturazione. In poche parole, insomma, la qualità del mais risulta nettamente migliore. Gli apicoltori, però, non ci stanno: il veleno disperso nell’aria danneggia la loro attività.

Forse una soluzione c’è: depotenziando il ventilatore delle seminatrici pneumatiche si potrebbe diminuire del 20% la dispersione dell’insetticida. E lo scorso 6 luglio, al convegno “Api e mais, una convivenza possibile”, tenutosi a Roma, si è anche parlato di un kit per convogliare l’aria emessa in profondità nel terreno, che farebbe diminuire la dispersione addirittura dell’85%. I compromessi, insomma, sono possibili. Ma l’ultima parola spetta ai ministeri.

Agrinotizie


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