Mercato cereali, ottime prospettive in UE

Mercato cereali, ottime prospettive in UE - Immagine
I paesi europei stanno ricevendo nuove commesse primaverili. Si prevede un nuovo record.

di Sergio Pitzalis

Sui mercati a termine delle materie prime sta emergendo una particolare configurazione tecnica da non sottovalutare. Lo scenario in cui si muovono i mercati delle commodity è ormai ben delineato: alla base troviamo un dollaro sempre più forte e un prezzo del petrolio fermo ai minimi degli ultimi anni. Di contro, un rublo russo in picchiata che si sta svalutando di giorno in giorno a causa delle sanzioni adottate dalla comunità internazionale per la questione Ucraina.

In un simile contesto, è chiaro come i prodotti scambiati in dollari siano i più penalizzati: infatti, ad esempio, caffè, zucchero e cacao vedono i loro prezzi scendere dai massimi del periodo. Unica eccezione è l’andamento dei cereali e della soia Usa, i cui prezzi continuano a salire. Una situazione anomala che nasconde non poche insidie.

Mercato internazionale cereali

Frumento

Importanti appuntamenti aprono questa settimana: sono attesi i dati ufficiali da parte del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (Usda), compreso il report sul Wasde, il quale aggiorna lo stato della domanda e dell’offerta di cereali e soia a livello internazionale.

Anche negli Stati Uniti si guarda sempre con apprensione agli sviluppi del conflitto russo-ucraino, con toni a volte allarmanti che fanno riecheggiare possibili blocchi delle esportazioni così come accaduto quattro anni fa.

Importanti sono le previsioni meteo diffuse dall’agenzia Martell Crop, relative alle principali aree coltivabili di Europa e Stati Uniti. In Russia e Ucraina si prevedono condizioni stabili e migliori rispetto a quanto visti sinora. Il freddo dovrebbe allentare la sua morsa proprio nelle regioni come nel sud del Mar Nero, nei distretti del Volga e in Ucraina. Nel complesso le precipitazioni sono state ridotte del 50-75% rispetto al normale nel periodo agosto/ottobre.

Stesso scenario si prospetta per il frumento invernale degli Stati Uniti. Anche qui più della metà del frumento è in pericolo clima. Attendiamo però l’uscita di altri dati per poi trarne delle valutazioni più coerenti.

Mais

Sul mercato a termine del mais stiamo assistendo a un fenomeno tipico del momento: il prezzo del granoturco segue la tendenza della soia e non quello del wheat Usa, come di norma accade. La ragione è che, in questa parte dell’anno, mais e soia diventano concorrenti sulla programmazione della prossima semina e per questo i loro valori tendono a mostrare una certa correlazione.

Dal report Usda di questi giorni gli analisti si attendono un quantitativo destinato all’esportazione dagli Stati Uniti per il mais 2014/2015 intorno ai 2.008 miliardi di bushel contro i 2.025 dello scorso mese.

Atteso è anche il dato sulla produzione in Argentina, stimata sui 23 milioni di tonnellate, e in leggero calo quella in Brasile, rivista sui 75 milioni di tonnellate. Infine, fonti ufficiali ucraine dicono di aver raccolto 63,6 milioni di tonnellate di cereali, pari al 98% della superficie prevista, di cui 27 milioni di mais pari al 97% del totale. Le esportazioni di mais in Ucraina hanno raggiunto finora i 4,62 milioni di tonnellate.

Semi di soia

Come sappiamo, sui contratti dei semi oleosi si registrano forti pressioni speculative da parte del fondi d’investimento. L’andamento grafico mostra una volatilità molto elevata, tipica dei molti contratti scambiati. Particolarmente interessanti sono le previsioni cicliche 2014/2015 che stanno rilasciando le più importanti agenzie e banche del settore. La nostra previsione sarà disponibile sul report settimanale entro gennaio.

Dal report Wasde Usda di mercoledì ci attendiamo delle scorte finali per il 2014/2015 negli Stati Uniti sui 450 milioni di bushel, contro i 427 di un mese fa.

Mercato europeo cereali

L’euro debole aiuta le nostre esportazioni di cereali, e chi immediatamente approfitta della condizione positiva dei mercati sono i prodotti agricoli fancesi. La loro struttura organizzativa interna consente di posizionarsi sul mercato con prezzi adeguati al momento. Ecco che il grano francese cresce ancora fino a raggiungere i 188 euro/tonnellata, rimanendo tra i primi esportatori dell’UE. Stessa tendenza si registra per gli altri prodotti agricoli come mais, colza, eccetera.

In realtà i paesi europei stanno ricevendo nuove commesse primaverili da paesi inizialmente orientati verso il grano russo. Ovviamente la paura di un possibile embargo sta avendo la meglio sui mercati del vecchio continente. Una precedente gara di vendita tra Russia ed Egitto ha avuto un ritardo nella consegna di circa due settimane. Le motivazioni delle autorità russe sono apparse alquanto strane, per un paese che di norma è corretto nel rispettare le scadenze.

Ci sono ottime prospettive per il mercato europeo quest’anno in termini di esportazioni di cereali. La stagione è iniziata nel migliore dei modi e ricordiamo che anche lo scorso anno il quantitativo esportato ha rappresentato il record assoluto di cereali usciti dall’UE. Le nostre previsioni per il 2014/2015 parlano di un possibile incremento di esportazioni di cereali nel corso del primo semestre e una quota inferiore nel corso del secondo semestre.

Infine, l’agenzia France AgriMer dichiara che il raccolto di mais francese è completo, contro l’83% nello stesso periodo dello scorso anno. Il raccolto di grano invernale francese per il 2015 è del 99% contro il 94% seminato un anno fa. Buone sono le condizioni di qualità del grano invernale, classificato per il 93% buono o molto buono, invariato rispetto a una settimana, contro un 80% dello scorso anno. Anche l’orzo invernale è valutato al 93% come buono a molto buono, contro appena l’81% dello scorso anno.

Sono pronte le nuove previsioni 2015 sui mercati agricoli americani e francesi, sia in termini di tendenza di mercato sia come prezzo medio trimestrale. Inoltre, da gennaio parte la prima stesura previsionale sui prodotti nazionali. A tal fine stiamo sperimentando un nuovo coefficiente detto di “Stabilità”. La sua funzione è di indicare quale sia l’evoluzione dei nostri prezzi rispetto a quelli stranieri. Più la tendenza rimane costante, maggiori sono le possibilità di avere previsioni corrette. I prodotti agricoli su cui sarà introdotto il coefficiente di stabilità sono grano tenero e duro, mais, avena, orzo e semi di soia.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.

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