Cereali, le gare d’acquisto vanno al ribasso

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La stagione è entrata nel vivo con le richieste egiziane, contese al centesimo tra Usa, Francia, Russia e Ucraina

di Sergio Pitzalis

Stiamo entrando nel vivo della stagione cerealicola con l’inizio delle varie gare d’acquisto di grano tenero da parte dell’Egitto. Essendo il primo acquirente al mondo di grano tenero, la lotta tra i maggiori produttori al mondo sta mostrando tutte le difficoltà del momento per i maggiori produttori internazionali. Sono quattro i pretendenti pronti a sfidarsi, con prezzi ormai ridotti all’osso e solo impensabili a inizio anno. Stati Uniti, Francia, Russia e Ucraina stanno offrendo il loro grano agli stessi prezzi del 2010, con la speranza di accaparrarsi un quantitativo sufficiente a dare un senso a una stagione incredibile dal punto di vista remunerativo.

Mercato internazionale

Grano

Come tutti gli anni, l’Egitto sta emettendo diverse gare di acquisto di grano tenero. La consegna è prevista per fine ottobre. Quest’anno, data l’offerta abbondante a livello mondiale di grano, è certo che gli egiziani spenderanno molto meno rispetto agli scorsi anni.

In ogni modo, il primo ordine è stato vinto dagli Stati Uniti: l’autorità del grano tenero in Egitto è la Gasc, la quale torna a preferire l’offerta di oltreoceano dopo quasi sette mesi e soprattutto dopo il nuovo calo dei prezzi del 4% nell’ultima settimana. Si parla di un acquisto di 55 mila tonnellate di grano Usa. Nonostante i costi elevati del trasporto – elemento non certo incentivante per gli agricoltori americani – la Gasc aveva per questo sempre visto di buon occhio le offerte francesi e del Mar Nero. Invece la scelta è caduta sul wheat Usa, con un prezzo sui 222,22 dollari la tonnellata escludendo il trasporto, per un costo complessivo pari a 6,05 dollari per bushel, rispetto ai 231,40 dollari per tonnellata della prima offerta Usa.

Il calo ulteriore del wheat Usa sotto i 5 dollari per bushel ha fatto tornare competitivo il grano tenero americano, mettendo in seria difficoltà il milling wheat francese e soprattutto il grano russo e ucraino. Per il grano russo l’offerta si era fermata a 241,85 dollari la tonnellata, non sufficiente per essere competitivi con le offerte americane. Il frumento francese si era attestato sui 227,97 dollari la tonnellata, escluso il trasporto, ben al di sotto offerte russe ma non sufficienti per controbattere il mercato americano.

La Francia è, tra i grandi produttori, il paese che sta soffrendo maggiormente in questo momento. La qualità non eccezionale del suo grano e scorte abbondanti da smaltire stanno giocando un ruolo ribassista sui prezzi. In realtà la corsa al ribasso riguarda anche gli altri paesi: tutti stanno cercando di vendere il loro prodotto, ormai riducendo al minimo lo spazio di guadagno dei premi, e quando la competizione comprende l’intero mercato agricolo internazionale, allora il tutto si trasforma in una corsa verso il basso sempre più aspra.

Mais

Ancora più delicata, se vogliamo, è la situazione del mais. Qui i prezzi hanno già testato i livelli del 2010, e difficilmente ci allontaneremo nel corso delle prossime settimane da questa fascia di prezzo. Negli anni come questi di raccolti abbondanti, i minimi dei prezzi sono più probabili tra luglio e agosto e tra ottobre e novembre.

In questa settimana, l’Usda ha annunciato la vendita di 375 mila tonnellate di mais dagli Stati Uniti al Messico del raccolto 2014/2015. Sempre il Dipartimento dell’Agricoltura stima un raccolto finale di mais negli Stati Uniti intorno ai 14,4-14,5 miliardi di bushel.

Soia

La stessa lunghezza d’onda dei cereali gravita anche sui semi di soia. In Brasile si dice che gli agricoltori hanno venduto solo il 10% del loro raccolto 2014/2015 contro il 22% nello stesso periodo dello scorso anno.

Intanto negli Usa si rivede al ribasso la stima della superficie coltivata a soia a 83,7 milioni di ettari, in calo di 1,2 milioni. Nonostante tutto, la produzione è ancora sui massimi storici. Con il raccolto record negli Stati Uniti e con l’aumento significativo della produzione nel Sud America, è lecito pensare a scorte finali a livello mondiale in forte crescita.

In Argentina il Ministero dell’Agricoltura prevede una riduzione dei territori destinati alla soia pari all’8,2% e una riduzione di piantagioni da grano del 16%.

Mercato europeo

Come dicevamo sopra, è il milling wheat di Parigi a risentire maggiormente della grave condizione in cui navigano i mercati agricoli quest’anno. Nelle ultime settimane sono venuti meno tutti quei legami tecnici che rendevano il prezzo del grano francese con l’andamento del wheat Usa. L’importante livello dei 173 euro la tonnellata è stato ormai infranto al ribasso, aprendo così le porte a prezzi molto più bassi: 150, 138 e 130 euro per tonnellata sono adesso i nuovi target da seguire.

Per quanto possa essere utile agli agricoltori francesi, l’agenzia France AgriMer diffonde la notizia che il raccolto passa da buono a molto buono per un punto percentuale rispetto alla scorsa settimana e raggiungendo così 86% del totale.

Le semine invernali in Russia per il raccolto 2015 sono già a buon punto, al 56,2% completa su 9,3 milioni di ettari, contro i 5,6 milioni di ettari dello scorso. L’Ucraina, nel frattempo, comunica un incremento del 12% di mais, con un avanzamento a oggi di 2,4 milioni di tonnellate. Dal Ministero dell’Agricoltura ucraino arrivano conferme su quantità sempre più crescenti di cereali e soia da mettere sul mercato internazionale. Sempre il ministero ucraino ha detto che il paese ha esportato fino ad oggi 7,2 milioni di tonnellate di cereali, tra cui 4,12 milioni di grano e 2,55 di orzo.

Intanto continua il rilevamento dei prezzi all’origine. Sui due report settimanali (clicca qui per leggerli) abbiamo analizzato il prezzo medio dei nostri principali prodotti da aprile a oggi. Dalle prime rilevazioni si possono già individuare degli spunti interessanti. Ad esempio, è il mais nazionale ad aver seguito in modo costante l’andamento del corn americano. La soia di nostra produzione appare ben predisposta a seguire la tendenza esterna, anche se da due mesi circa non abbiamo scambi nelle nostre principali borse merci. Più delicata la situazione del grano tenero e duro. Per il frumento non abbiamo un dato ancora allineato ai prezzi esterni.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.

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