Mercato cereali, in calo i prezzi a termine

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Il miglioramento delle condizioni climatiche sta convincendo gli analisti alla tendenza ribassista

di Sergio Pitzalis

Seguendo quanto emerso con l’ultimo report rilasciato dal Dipartimento dell’Agricoltura americano, i prezzi a termine dei cereali sono tornati a scendere in modo convinto. Il miglioramento delle condizioni climatiche nelle pianure degli Usa e la conferma di un raccolto complessivamente buono, se non ottimo, in molte zone del mondo, sta convincendo gli analisti ad abbassare la guardia. Questa tendenza ribassista si ritrova anche nel nostro mercato, con prezzi medi alla fonte in calo su quasi tutte le principali borse merci.

Mercato internazionale

Come dicevamo sopra, le condizioni meteo negli Usa e le notizie positive che giungono dai mercati stanno segnando il prezzo del frumento e del mais. Si parla sempre più insistentemente di un possibile record di grano a livello mondiale per la stagione 2014/2015. Le previsioni meteo in miglioramento pronosticate dalle agenzie metereologiche sono state rispettate, invertendo la tendenza negativa fino ad ora registrata nelle pianure degli Stati Uniti. La stagione in corso era stata segnata da una fase troppo umida al nord e troppo asciutta nel sud degli Stati Uniti, ma adesso le cose si stanno invertendo, con caldo al nord e piogge al sud. Dal punto di vista tecnico, per il future wheat adesso i prezzi da tenere in considerazione sono tra i 6,65 $ e 6,45 $ per bushel.

Il calo repentino del frumento americano ha rimesso in corsa anche gli agricoltori Usa nell’ultima gara di grano tenero promossa dall’Egitto, tramite la sua agenzia GASC. Pur mostrando interesse da parte delle autorità egiziane, la scelta definitiva è andata ancora una volta verso il grano ucraino. Pare che l’offerta sia stata aggiudicata sui 289 dollari la tonnellata, contro i 282 dollari richiesti dagli Stati Uniti.

Anche il mais risente positivamente delle buone condizioni meteo negli Usa. Adesso gli analisti attendono un netto miglioramento sui dati del nuovo raccolto di mais, previsti già per stasera, con un avanzamento pari al 70-75% del seminato.

In questo contesto, sempre più ottimistico, emergono due dubbi da sciogliere nel corso di questa settimana: il primo legato all’ufficialità da parte della Corea del Sud di acquistare mais dagli Usa, e il secondo riguardante la quantità di mais esportabile dall’Ucraina. Due questioni, se vogliamo, secondarie rispetto allo scenario internazionale, ma il cui esito negativo potrebbe essere preso come pretesto per rivedere un breve rimbalzo dei prezzi. La questione, in tal caso, sarebbe principalmente di tipo speculativo e non strutturale.

La soia rimane ancora una volta distante dalle posizioni dei cereali. Il prezzo sul contratto di luglio cala di appena 40 cent di dollaro, rimanendo sui livelli massimi di periodo. Pur evidenziando un netto miglioramento sui raccolti, grazie al clima delle ultime settimane, evidentemente sui semi oleosi pesano ancora dubbi legati più strettamente agli scambi commerciali.

Quest’anno in Argentina si torna a parlare del ciclone caldo El Nino. Le statistiche dicono che negli anni in cui si presenta la stagione secca di El Nino, negli Usa si registrano raccolti di soia record. Staremo a vedere! In ogni modo le nostre previsioni rimangono rialziste ancora per tre mesi sui prezzi di soia americana.

Mercato europeo

In generale sono molto buone le condizioni dei raccolti dei cereali in tutta Europa. In Francia e Germania, ad esempio, si parla di possibile “vendemmia” anticipata sull’orzo di ben 4-5 settimane rispetto alla normale stagionalità. L’agenzia francese di Stratégie Grains aumenta le stime sul grano tenero dell’UE si ben 200 mila tonnellate rispetto alla precedente previsione di 137,4 mila tonnellate, un aumento del 2% rispetto a un anno fa.

Aumentata anche la stima della produzione di mais in Europa. Adesso si parla di 700 mila tonnellate in più, con un aumento di circa 65,9 mila tonnellate che rappresentano un incremento del 2% sulla produzione 2013. Sempre per l’agenzia francese di Stratégie Grains, la produzione di orzo rimane invariata, mentre a livello europeo si prevede un calo del 6% rispetto allo scorso anno. Il motivo è da ricercare nelle non buone condizioni meteo avute in zone come Spagna e nelle regioni del nord-est della Francia.

Intanto, una certa umidità in eccesso è registrata in Italia e in Grecia, ponendo qualche dubbio sulla qualità del frumento tenero e duro.

Sul fronte delle esportazioni Stratégie Grains ha aumentato le previsioni per l’UE-28 di grano tenero, portandolo al nuovo record di 28,1 milioni di tonnellate, in crescita di 1,3 milioni rispetto alla stima precedente. L’agenzia tedesca Farm Co-op DRV stima il raccolto di grano in Germania uguale allo scorso anno, ma con una maturazione precoce di ben due settimane prima del previsto. Anche la produzione di mais è prevista in salita a 5,1 milioni di tonnellate contro i 4,4 milioni di tonnellate del 2013.

Dalla scorsa settimana è cambiato il sistema di rilevamento dei prezzi dei cereali. Sui due report settimanali abbiamo analizzato il prezzo medio dei nostri principali prodotti: grano tenero e duro, il suo future Agrex, il granoturco Ibrido Nazionale e i semi oleosi nazionali. In questo modo è possibile non solo confrontare l’andamento dei prezzi interni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma è possibile trovare una diretta correlazione e previsione con il trend internazionale. Per ottenere il report completo, clicca qui.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.

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