Mercato cereali, vige l’incertezza

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I dati Usda creano un effetto rialzista, ma la tensione con la Cina spinge i prezzi al ribasso.

di Sergio Pitzalis

I dati resi noti lo scorso mercoledì dal Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti (Usda) non rispettano le attese, e creano un effetto rialzista sui prezzi a termine; al contrario della tensione tra Cina e Stati Uniti sullo scambio di cereali e soia, che invece spingono i future al ribasso. Sui mercati agricoli non è raro trovarsi di fronte a condizioni d’incertezza come questa, dove la necessità d’informazioni diventa fondamentale.

Mercato internazionale

Andiamo con ordine, partendo dai dati ufficiali pubblicati in settimana. La Usda ha tagliato la sua stima per le scorte di mais e ha ridotto la produzione di soia negli Stati Uniti. Un tipo di dati rialzista per il mercato del fisico e soprattutto a termine. Al contrario, le previsioni meteo mostrano un netto miglioramento su diverse zone degli Stati Uniti, come Kansas, Oklahoma e Texas. Un dato che spinge i prezzi al ribasso.

Come se non bastasse, arrivano notizie contrastanti anche dalla Cina. Gli annullamenti di contratti proprio della Cina verso i prodotti agricoli a marchio Usa sembrano adesso più probabili. Le motivazioni del rifiuto delle importazioni di mais e soia sono di due tipi: il primo sta nella presenza di una varietà geneticamente modificata non approvata dal governo cinese; il secondo, ancora però da confermare, parla di possibili inadempienze da parte degli importatori cinesi. L’agenzia Reuters riferisce che ci sono 5-6 navi che trasportano soia per circa 300 milioni di dollari in attesa di poter scaricare il loro carico. Alla base pare ci sia il mancato saldo dei pagamenti.

Per adesso i fondi speculativi sono ancora fermi, come evidenziato dall’analisi settimanale del COT pubblicata sui nostri reports. Non essendoci segnali di variazioni di contratti a termine nei loro portafogli, non si esclude che stiano per arrivare altre novità imminenti. In ogni modo, tra mancati pagamenti commerciali e paura per l’influenza aviaria ancora presente in certe zone della Cina, le importazioni cinesi sono calate a 4,62 milioni di tonnellate rispetto ai previsti 5,69 milioni. Per alcuni analisti il calo in questo trimestre può essere ancora maggiore. La Cina raccoglie il 65% delle esportazioni di soia da tutto il mondo: parlando di cifre così grosse, ecco che ogni loro decisione incide immediatamente sui prezzi delle materie prime agricole.

Intanto il Giappone ha acquistato 119 mila tonnellate di grano statunitense e in parte canadese per la consegna tra maggio e settembre.

L’agenzia brasiliana CONAB conferma un miglioramento del raccolto di soia per la stagione 2013/2014 da 85,44 a 86,08 milioni di tonnellate. Rimangono invariate, invece, le stime sulle esportazioni di soia. Anche sul mais si paventa una possibile rinuncia di una parte di quanto ordinato dalla Cina agli Usa. I problemi rimangono gli stessi: il credito in sofferenza e l’influenza aviaria. Intanto l’agenzia brasiliana CONAB stima per il 2013/14 un raccolto di mais pari a 75,46 milioni di tonnellate contro una stima precedente ai 75,18 milioni, mentre le previsioni della USDA americana parlano di una produzione di mais ad appena 72,0 milioni di tonnellate. L’agenzia MDA CropCast stima per il 2014/15 un raccolto di mais negli Stati Uniti pari a 357 milioni di tonnellate, in crescita di 9,3 milioni rispetto allo scorso anno, nonostante una superficie coltivata inferiore.

Sempre sul granoturco, ci sono preoccupazioni tra gli agricoltori americani, poiché il suolo non sembra essere pronto per la semina. Di norma il periodo ideale per piantare mais va da fine aprile a inizio maggio, ma non è escluso che quest’anno si possa andare oltre, a causa del terreno ancora troppo gelato in profondità.

Mercato europeo

Dall’Ucraina arrivano notizie su nuove piogge registrate in settimana, favorendo così il processo di crescita del nuovo raccolto di grano tenero. L’Ucraina però torna alla ribalta anche per essersi aggiudicata la commessa da parte dell’agenzia egiziana Gasc dell’acquisto di ben di 230.000 tonnellate di grano tenero. Questa notizia è ancora più importante, perché toglie di mezzo tutte le voci sui problemi logistici riguardanti la crisi in Crimea. Rimangono fuori ancora una volta le offerte di grano tenero francese e statunitense.

In Francia intanto si conferma una raccolta di colza per il 2014 in aumento rispetto all’anno precedente. Si parla di 5,2 milioni di tonnellate contro i 4,4 milioni del raccolto precedente.

Mercato italiano

Sul fronte interno, invece, è ancora fermo il prezzo del nostro grano tenero tipo n° 4 – buono mercantile – p.s. 76/77 kg/hl, c.e. 2%; alla Borsa Merci di Bologna: in quest’ultima settimana il prezzo per tonnellata non è stato scambiato, rimanendo fermo tra 201 e 206 euro la tonnellata.

Stabile invece il grano duro sulle principali borse merci:

  • Borsa merci di Bologna. L’oscillazione settimanale è ferma tra 263 e 267 euro/tonnellata per la qualità Nord – Buono Mercantile – rinfusa partenza p.s.76/77 kg/hl,c.e.1,5+1,5%, bianc.50/60%, volp.12%, prot. 12% (produzione nazionale 2013).
  • Borsa merci di Foggia. L’oscillazione settimanale è stata tra 280 a 285 euro/tonnellata per la qualità Buono Mercantile (peso min. Kg. 78 per hl; umidità 12%; spezzati max 6%; farinosi 1-2%; bianconati dal 26% al 35%; nulli 0,50%; volpati, max 4%); contenuto proteico min. 11,5%.
  • Borsa di Milano (contratto consegna maggio 2014). L’ultimo prezzo trattato è stato di 264 euro per contratto. Trattasi del nuovo strumento a termine sul grano duro, emesso dalla borsa di Milano ma con volumi ancora non sufficienti per decretarne una propria autonomia.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.

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