AgrinotizieL’Ue verso una soluzione al citrus greening
La Commissione europea è al lavoro su un progetto che permetterà di modificare gli attuali requisiti fitosanitari per le importazioni europee, al fine di difenderle dal rischio di diffusione del batterio "Huonglongbing" (HLB), tristemente noto per causare la fitopatia degli agrumi "citrus greening", che attualmente è ancora senza una cura.
In questo modo, la Commissione risponde a una recente richiesta dell’eurodeputato socialista spagnolo Vincent Garcés relativa alle misure della Commissione stessa volte a prevenire l’ingresso nel continente di questa fitopatia attraverso le importazioni di agrumi da zone colpite come Stati Uniti, Sud America, Asia e Africa. La Commissione ha riferito che "dato che nell’Unione europea il batterio che causa la fitopatia citrus greening e i suoi vettori (insetti portatori della fitopatia), sono soggetti a quarantena, la loro introduzione nell’Unione europea è proibita", e pertanto "non è stata finora rilevata la sua presenza in Europa".
La Commissione ha anche aggiunto che i frutti raccolti da piante già colpite dalla fitopatia provenienti da Paesi terzi potranno essere importati in Ue solo dopo essere stati sottoposti ad un’indagine fitosanitaria, accompagnati dalla corrispondente certificazione e privi di foglie e steli; inoltre, l’imballaggio dovrà essere provvisto di un marchio d’origine appropriato. Recentemente, la Spagna ha richiesto la revisione di queste disposizioni fitosanitarie, sviluppando un’analisi sui rischi di ingresso di insetti nocivi che possa fornire nuove informazioni sulla natura dell’agente che causa il citrus greening. Lo studio indica che perfino i semi possono essere veicolo di introduzione del batterio. Alcune conseguenze irrecuperabili che presentano gli alberi colpiti da questa fitopatia sono la presenza di screziature sulle foglie e il loro conseguente ingiallimento, oltre all’atrofizzazione dei frutti e il loro sapore amaro.
