Prezzi cereali in rialzo, ma occorre prudenza

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Il frumento Usa a termine si riporta sopra i 7 dollari per bushel, ma si rimane in attesa di ulteriori certezze grafiche prima di fissare target superiori

di Sergio Pitzalis

Riparte in modo parziale l’uscita dei dati del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti. Lunedì sera è atteso il dato sull’avanzamento delle semine negli Usa e l’andamento dei raccolti negli altri paesi. Nel frattempo, il prezzo a termine del frumento Usa con scadenza dicembre si riporta sopra i 7 dollari per bushel. Era dal giugno scorso che non vedevamo tale livello. Tecnicamente tale rialzo avviene in prossimità di scadenze temporali assai importanti. Occorre quindi prudenza in questo frangente, con ulteriori certezze grafiche prima di poter fissare target di prezzo superiori agli attuali.

Quotazioni cereali: mercati fisici internazionali

Tutto gira intorno alle notizie poco rassicuranti che arrivano dall’Argentina. Si stanno intensificando le voci che vedono i loro cereali in seria difficoltà. La notizia del ministero dell’agricoltura argentino di un possibile raccolto di grano sceso a soli 8,8 milioni di tonnellate a causa del gelo e della poca pioggia, mette le ali ai future americani. Non è ancora chiaro quanto di queste previsioni siano realmente attendibili: spesso, come sappiamo, si tratta di notizie messe in giro più a scopo politico che altro. In ogni modo, il fatto che tutte le fonti di informazione siano orientate verso la stessa direzione lascia intendere che qualche problema per i prossimi raccolti in Argentina ci siano. La stessa Usda, nel suo ultimo rapporto disponibile, parlava di una proiezione sotto i 12 milioni di tonnellate rispetto ai 15 milioni iniziali.

Quotazioni cereali: mercato fisico europeo

La notizia delle difficoltà sui raccolti in Sud America è stata sufficiente per innalzare i prezzi dei nostri grani. In particolare è stato il Milling Wheat francese a beneficiarne, salendo di ben 2 euro e mezzo alla tonnellata e portandosi così a 202 euro per tonnellata.

Migliorano le stime sulle semine in Russia: appena due settimane fa erano assai peggiori rispetto agli ultimi dati ufficiali. Adesso si parla di 12,1 milioni di ettari piantati, pari al 74% di quanto previsto originariamente. Lo scorso anno eravamo a ben 15,1 milioni di ettari piantati.

Sale anche il prezzo del grano tenero tipo n° 1 – speciali di forza (p.s. 79/80 kg/hl, c.e. 1%, prot. 13%) scambiato alla Borsa Merci di Bologna: in quest’ultima settimana il prezzo per tonnellata è leggermente salito. L’oscillazione settimanale è stata tra 233 e 237 euro la tonnellata. Stabile invece il prezzo del grano duro sulle principali borse italiane:

  • Borsa merci di Bologna. L’oscillazione settimanale è stata tra 259 e 264 euro/tonnellata per la qualità Nord – Fino – rinfusa partenza p.s. 79/80 kg/hl, c.e. 1+1%, bianc. 30/35%, volp.10%, prot. 12,5% (Produzione nazionale 2013).
  • Borsa merci di Foggia. L’oscillazione settimanale è stata tra 240 a 245 euro/tonnellata per la qualità Fino (peso Kg 80 per hl; umidità 12%, spezzati max 6%; farinosi 1%, bianconati fino al 25%; nulli 0,50%,).
  • Borsa Milano (contratto consegna dicembre 2013). L’ultimo prezzo trattato è stato di 258 euro per contratto. Trattasi del nuovo strumento a termine sul grano duro, emesso dalla borsa di Milano ma con volumi ancora non sufficienti per decretarne una propria autonomia.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.

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