Il futuro dell’ortofrutta parte dall’Ocm

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A riforma in preparazione, il commissario europeo Ciolos ha fornito qualche anticipazione sui contenuti

Il presidente di Areflh Josep Maria Peligri, il vicepresidente Luciano Trentini e l’assessore all’agricoltura della Regione Catalonia Michele Trematerra hanno incontrato il commissario europeo all’agricoltura Dacian Ciolos per illustrare l’attività delle regioni ortofrutticole europee, ponendo all’attenzione del commissario alcuni temi specifici per affrontare le sfide future del settore ortofrutticolo.

Il commissario ha apprezzato l’impegno di Areflh, il lavoro di analisi e le proposte effettuate nel quadro di una collaborazione che deve essere sempre più stretta fra le organizzazioni territoriali del settore e l’Unione europea. Ciolos ha confermato il ruolo determinante del settore frutta e ortaggi, che beneficia di provvedimenti specifici nell’ambito della Pac e che in questo momento di cambiamenti debbono essere rafforzati. In particolare ha confermato che è in preparazione la riforma dell’Ocm frutta e ortaggi che si reggerà, ancora una volta, sul ruolo primario delle OP.

La Commissione ha previsto modifiche migliorative al sistema secondo i seguenti punti:

  • dotare il settore di strumenti capaci di rispondere al meglio alle situazioni di crisi; per questo sarà necessario che in caso di crisi tutto il settore produttivo sia coinvolto OP e produttori singoli così da rendere lo strumento più efficace;
  • salvaguardare il ruolo delle Op e Aop e prevedere nuove soluzioni per aumentare il livello di organizzazione nei paesi e nelle regioni dove questo è basso. Sarà proposta una misura di accompagnamento effettuata da OP strutturate che dovranno sostenere quelle in via di riconoscimento, o che debbono strutturarsi. La proposta legislativa della riforma verrà presentata al parlamento e al consiglio europeo nel corso del quarto trimestre del 2013.

Per quanto riguarda il programma di sviluppo rurale, sarà più evidente un approccio territoriale e settoriale e sarà possibile disporre di:

  • maggiori finanziamenti dei programmi settoriali
  • più cooperazione interregionale
  • più assistenza tecnica a favore dei produttori
  • maggiore sostegno ad una produzione agricola rispettosa dell’ambiente e della qualità.

Per la ricerca e la innovazione sarà previsto uno strumento specifico per l’agricoltura, e per questo la DG Agri sarà fortemente implicata. I primi bandi per la ricerca e l’innovazione saranno disponibili e attivi probabilmente già dal 2014.

Per quanto riguarda le azioni promozionali dei prodotti agroalimentari, una proposta di modifica dell’attuale regolamento sarà disponibile entro la fine dell’anno. In questo momento il documento è alla verifica dei servizi della Commissione. Vista l’importanza di quest’azione è necessario, prima di procedere, avere la definizione del quadro finanziario che parlamento e consiglio Ue devono definire.

In questo momento il commissario Ciolos sta concentrando l’attenzione sul negoziato Usa-Ue che è in fase di avvio e la discussione è veramente importante. La Commissione si sta organizzando per affrontare questo negoziato che interessa molti settori produttivi e che avrà bisogno di tempi lunghi.

«Si è trattato di un incontro importante e positivo che ci consente di attendere con fiducia la prossima riforma dell’Ocm», afferma Luciano Trentini, vicepresidente di Areflh e responsabile dell’innovazione e delle relazioni europee di Cso. «I numerosi temi trattati ci fanno ben sperare in un miglioramento delle azioni legate alla prevenzione e gestione delle crisi e in una riqualificazione delle organizzazioni dei produttori e delle loro associazioni. Interessanti anche le nuove azioni previste dal Psr e le nuove proposte sulla ricerca e l’innovazione, che sono l’anticamera per soddisfare il fabbisogno di alimenti che sarà l’esigenza del futuro, a causa dell’aumento della popolazione mondiale. Naturalmente l’Europa agricola è grande e non sempre vi è condivisione sulle azioni da mettere in atto, ma in più occasioni abbiamo proposto al commissario la necessità di favorire le esportazioni, dando sicurezza alle imprese che esportano poiché Areflh ritiene che aumentare l’export sia uno dei primi strumenti per prevenire le crisi».

Cinzia Zanella (Cso)

Agrinotizie


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