Imu, l’agricoltura ha pagato troppo

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I presidenti di Cia e Confagricoltura scrivono ai ministri di agricoltura ed economia, esigendo la restituzione dei soldi richiesti in eccesso

L’Imu sui terreni agricoli e sui fabbricati rurali ha superato la soglia concordata con il governo. L’aggravio sostenibile per gli imprenditori, rispetto al gettito Ici e Irpef 2011, è stato di circa 366 milioni di euro, ben al di sopra dei 210 milioni di euro individuati dall’esecutivo in accordo con le organizzazioni professionali agricole. Sono proprio queste ultime, oggi, a gridare allo scandalo e a pretendere giustizia: «Esigiamo l’attuazione della cosiddetta "clausola di salvaguardia" prevista da un’apposita legge, e i soldi pagati in più vanno restituiti agli agricoltori. In caso contrario, siamo pronti ad azioni sindacali e legali per il rispetto degli impegni presi». Così i presidenti di Cia Giuseppe Politi e di Confagricoltura Mario Guidi hanno scritto in una lettera inviata ai ministri dell’economia Vittorio Grilli e delle politiche agricole Mario Catania, contestando le stime elaborate dal dicastero delle finanze e sottolineando la necessità di un chiarimento, in quanto non rispecchiano la realtà.

Secondo le due organizzazioni agricole, infatti, non è corretta la scelta di assumere quale dato di partenza i 550 milioni di gettito Imu effettivo sui terreni, senza considerare le maggiorazioni applicate dai comuni. «Sicuramente – affermano Cia e Confagricoltura – il gettito previsto per i fabbricati rurali strumentali è inferiore a quello stimato di circa 59 milioni di euro in meno».

Va comunque evidenziato che manca all’appello un numero consistente di fabbricati rurali, visto che proprio il governo è rimasto insensibile alle richieste di proroga dell’accatastamento, facendo ricadere sugli agricoltori l’onere di svolgere in tempi inadeguati un compito che il catasto non è stato in grado di compiere in oltre 40 anni. «Ma in ogni caso – incalzano i presidenti di Cia e Confagricoltura – le minori entrate sui fabbricati rurali sono state più che compensate dal maggiore gettito incassato sui terreni agricoli. Senza contare che ai dati sul gettito forniti dal ministero andrebbero aggiunti i versamenti sui fabbricati rurali degli agricoltori colpiti dal sisma del maggio 2012 che hanno usufruito del differimento dei termini per il pagamento dei tributi».

Sta di fatto che l’Imu agricola ha superato abbondantemente l’aggravio previsto. E che è più che mai urgente, sostengono i presidenti Politi e Guidi, «il rispetto di quanto concordato in sede di confronto tra governo e organizzazioni agricole, a cominciare dall’attuazione della "clausola di salvaguardia", attraverso la quale si doveva provvedere a un’eventuale revisione delle aliquote relative ai fabbricati rurali strumentali e ai terreni agricoli con un decreto del presidente del consiglio da emanarsi entro il 10 dicembre 2012. E questo sulla base, appunto, dell’andamento del gettito Imu derivante dal pagamento della prima rata Imu e sulle risultanze dell’accatastamento».

(fonte: Agi)

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