Cereali, quadro incerto ma non negativo

Cereali, quadro incerto ma non negativo - Immagine
Dal dipartimento Usa all\'agricoltura arrivano segnali di aumento della volatilità. Il commento dell\'analista Pitzalis

di Sergio Pitzalis

Sono usciti nella tarda serata di venerdì i dati ufficiali del Dipartimento dell’agricoltura americana (Usda), con le borse ormai vicine alla chiusura. Gli effetti sui prezzi a termine di grano e mais si sono fatti subito sentire, con un aumento della volatilità di quasi il 4%. In realtà, i dati dell’Usda dipingono un quadro incerto ma non negativo da giustificare una reazione così forte. Il dilemma di sempre rimane: preoccupazione reale da parte degli addetti ai lavori oppure solita speculazione finanziaria?

Vediamo nel dettaglio cosa ha detto l’Usda: il primo impulso rialzista per il frumento invernale è arrivato dal dato dagli ettari coltivati negli Stati Uniti, scesi a circa 41 milioni di acri, con un calo di quasi 800 mila acri. Anche le scorte di grano Usa sono riviste leggermente in ribasso, ma in linea con le precedenti rilevazioni. I dati più sorprendenti arrivano dai mercati internazionali, dove la produzione mondiale di grano, per il 2012/2013, scende di 0,8 mmt rispetto al mese scorso, confermando un dato complessivo vicino ai 654,3 mmt.

Intanto le esportazioni di frumento da parte dell’Argentina, elemento questo molto atteso, rimangono stabili, senza variazioni sostanziali; un dato che ha lasciato sorpresi diversi analisti. Calano leggermente le esportazioni australiane e sono riviste in aumento le esportazioni di grano da parte di India, Russia e l’Ucraina. Anche il mais sale di prezzo sulla falsa riga del grano, con dati penalizzanti per il corn americano rispetto alle prospettive degli altri paesi produttori.

Commento tecnico: È proprio l’aspetto tecnico il più interessante in questo momento. L’uscita dei dati ufficiali di venerdì hanno confermato l’inizio di quel possibile rimbalzo tecnico da parte di wheat e corn già preventivato nelle settimane scorse. Adesso attendiamo gli sviluppi dei mercati a termine avendo ben chiaro quali sono i target di tempo e di prezzo; momento ideale per eseguire le coperture finanziarie sul medio e lungo termine da parte delle aziende agricole. Venerdì sera il contratto sul wheat con scadenza marzo 2013 chiudeva a 7 dollari e 55 cent, mentre il contratto consegna maggio 2013, chiudeva a 7 dollari e 62 cent. Il corn con scadenza marzo 2013 chiudeva a 7 dollari e 7 cent, mentre la consegna maggio 2013 chiudeva a 7 dollari e 6 cent. Attenzione: per il mais siamo entrati in una condizione di "backwardation". Intanto cala il prezzo del grano tenero Usa: adesso per acquistarne una tonnellata occorrono circa 328 euro più i costi di spedizione.

Grano Tenero Naz. n.1 Spec. Forza: Al 10 gennaio il prezzo del nostro grano tenero Spec. Forza n.1 continua la sua discesa sulla scia dei mercati internazionali: in particolare alla borsa di Bologna abbiamo un prezzo compreso tra 276 e 280 euro/t. Il grano francese, il Milling Wheat, come ormai sappiamo, risente in modo diretto degli sbalzi registrati dai mercati internazionali. Il prezzo del contratto con consegna gennaio 2013 chiude a 244,75 euro la tonnellata, tornando di nuovo sul suo supporto primario di 245 euro/t. Così come per il mercato Usa, anche il grano francese è soggetto a un rimbalzo tecnico.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Scriveteci per contattare Sergio Pitzalis e chiedergli qualsiasi informazione: provvederemo a girargli le vostre mail.

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