Il Brasile sospende l’export di arance in Ue

Troppi problemi fitosanitari: il Brasile ha così deciso di sospendere l’esportazione di arance in Unione europea. La scelta del paese sudamericano è conseguenza di una serie di denunce da parte dell’Ue, che ha più volte trovato un livello estremamente elevato di patogeni nelle partite di agrumi che puntualmente subivano attenti controlli doganali nei porti europei. Tali verifiche rilevavano puntualmente delle devastanti fitopatie, come la muffa nera (black spot), ancora sconosciute alle colture europee e dunque rappresentanti una seria minaccia.

L’organizzazione agricola spagnola Ava-Asaja aveva più volte denunciato una grave mancanza di rigore nel controllo fitosanitario da parte di paesi quali Brasile, Sudafrica e Bangladesh. In particolare, lo scorso luglio Ava-Asaja aveva denunciato che il rilevamento di patogeni negli agrumi brasiliani era decuplicato tra il 2010 e il 2012 e triplicato nei prodotti sudafricani. L’associazione non aveva dunque esitato, tramite il suo presidente Cristóbal Aguado, a inviare una richiesta alla Commissione europea per sospendere tutte le importazioni da questi paesi finché non potranno garantire condizioni fitosanitarie ottimali per le loro partite di prodotto.

È stata proprio la costante pressione di Ava-Asaja a portare la Commissione europea a spedire lettere in Brasile e Sudafrica quest’estate, intimando loro di assumere le misure necessarie dopo che cinque casi di muffa nera erano stati riscontrati nelle loro spedizioni verso l’Europa. Ma dopo che la sanità delle spedizioni dal Brasile, invece di migliorare, è peggiorata, il paese ha deciso di sospendere tutte le esportazioni di arance verso il continente europeo, che lo aveva continuato a intimare. Nel frattempo, la Commissione Ue ha dato al Sudafrica un ultimatum a partire dal mese di novembre, al quale tuttavia non è seguita alcuna risposta.