Cereali, prezzi stabili ma aumenti in vista

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L\'analista Pitzalis fa il punto sul mercato internazionale di grano, soia e mais

di Sergio Pitzalis

Come spesso accade in questa parte dell’anno, le notizie che giungono dai mercati agricoli sono incerte e di difficile interpretazione. Il nuovo raccolto di frumento e mais è appena all’inizio, e non ci sono ancora informazioni concrete – sia di tipo quantitativo sia qualitativo – tali da consentire previsioni affidabili.

Intanto, nei prossimi giorni usciranno dei dati più aggiornati da parte del Dipartimento dell’agricoltura americana e dalla Fao sull’andamento dei prezzi dei cereali a livello internazionale. Venerdì scorso sul mercato di Chicago i prezzi del wheat sono rimasti stabili: il contratto con consegna dicembre ha chiuso 8,64 dollari per bushel (1 bushel Usa sul grano sono circa 27 kg) e la scadenza di marzo ha chiuso a 8,81 dollari per bushel.

Ma l’attenzione maggiore è ancora concentrata sui dati del granoturco e della soia. In settimana i contratti a termine sul corn e soybean sono leggermente calati, ma in modo frazionale: il contratto con scadenza dicembre sul corn a chiuso a 7,38 dollari per bushel (1 bushel Usa sul mais equivale a circa 25 kg) e il future sulla soia scadenza gennaio 2013 a 15,23 dollari per bushel.

Molti analisti hanno dato risalto alle condizioni climatiche avverse in Argentina e Brasile, già in grado di rallentare le semine del nuovo raccolto. Le inondazioni in Argentina e le scarse piogge nella parte centrale del Brasile stanno creando non pochi problemi agli agricoltori del posto. Ancora una volta è il grano ad aver meno problemi rispetto al mais e soia.

In ogni caso, per i nostri agricoltori è importante sapere che i prezzi dei cereali sui mercati internazionali rimarranno stabili sui livelli attuali con possibili incrementi tra dicembre e febbraio del prossimo anno. A partire dal mese prossimo, non appena il prezzo di grano e mais infrangerà il limite superiore dell’attuale canale laterale, allora avremo un segnale d’acquisto interessante. Non solo, ma sarà possibile anche proiettare i nuovi target di prezzo.

Grano Tenero Naz. N.1 Spec. Forza: il riferimento del prezzo del nostro grano tenero sono le quotazioni della borsa merci di Bologna. Venerdì scorso il prezzo era fermo sui 277 €/t come limite più alto. Intanto le indiscrezioni che avevamo annunciato sul grano Francese (Milling wheat) stanno avendo un riscontro diretto anche sul prezzo del contratto a termine del Milling wheat. L’Egitto ha acquistato grano sia dalla Russia sia dalla Francia, e in parte minore dalla Romania. La rivalutazione del dollaro americano sta facilitando le esportazioni dai paesi europei, e i costi elevati di trasporto rendono meno appetibile il grano proveniente dal Brasile. Ecco, allora, che l’interesse che si sta creando intorno al frumento Francese ha ripercussioni dirette sul contratto con consegna novembre, il quale ha chiuso in a 269 €/t, in rialzo di ben 6 euro rispetto a venerdì scorso. Vista la situazione creatasi in Europa, tutta a favore della Francia, la stessa Ucraina sembra voler rivedere la sospensione delle proprie esportazioni di grano già annunciata per il 15 novembre prossimo. Staremo a vedere.

Ricordiamo, infine, che per gli abbonati al servizio Gsa è disponibile l’andamento del prezzo medio del wheat Usa e del Milling Wheat per l’anno 2013.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Scriveteci per contattare Sergio Pitzalis e chiedergli qualsiasi informazione: provvederemo a girargli le vostre mail.

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