AgrinotizieL’export agroalimentare italiano cresce del 7%
«L’agricoltura è il settore fondamentale per il rilancio del nostro paese». Da un ministro dell’agricoltura queste parole possono appaire scontate, ma non è così se le pronuncia Mario Catania (nella foto Ansa), che oggi siede al dicastero del Mipaaf con la pesante eredità lasciata da tre predecessori che non saranno certo ricordati per i benefici apportati al settore primario.
Invece Catania non se la sta cavando male: lo dimostra l’attenzione con la quale è stato seguito il suo discorso tenuto ieri all’inaugurazione del Cibus di Parma. «Per molto tempo – ha dichiarato il ministro – ci siamo dimenticati di questo importantissimo comparto, ma ora vogliamo accompagnare al meglio il suo sviluppo, poiché l’agroalimentare si fa valere anche in un momento di crisi come questo. Si tratta di un asset fondamentale per l’economia italiana, e vorrei che fosse chiaro a tutta la nostra classe dirigente che ci troviamo davanti a un modello per tutta l’economia, che ha dato e dà tanto in termini di occupazione, ricchezza ed esportazioni».
Catania non ha tutti i torti: nel primo bimestre del 2012, riporta l’Agi, le esportazioni agroalimentari italiane sono aumentate del 7%: un nuovo record dopo che, lo scorso anno, il valore delle spedizioni all’estero ha superato per la prima volta i trenta miliardi di euro. I settori più cresciuti sono stati i formaggi (+21% per Grana Padano e Parmigiano Reggiano), il vino (+12%), l’olio d’oliva (+9%), la pasta (+8%), i prodotti da forno (+7%) e i salumi (+7%). Stabile il comparto frutticolo: il calo delle esportazioni di frutta estiva e agrumi è stato rimediato dall’esplosione delle mele (+22%). Negativi, invece, gli ortaggi (-8%), soprattutto per colpa della psicosi E.coli.
L’Italia ha aumentato il suo export agroalimentare in Unione europea del +6%. Ad accrescere maggiormente le importazioni di cibo made in Italy sono stati Francia (+9%), Germania (+5%) e Regno Unito (+3%), ma il ruolo del leone lo fanno i paesi extraeuropei (+15%), in primis gli Stati Uniti (+10%). Felice boom per il vino italiano in Cina, esportato per il 65% in più rispetto al 2011.
