Manutenzione dell’impianto fotovoltaico

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Almeno una volta all\'anno le aziende agricole dovrebbero chiamare una ditta specializzata per un controllo di pulizia e sicurezza

Un impianto fotovoltaico ha una vita media di trent’anni, ma la tecnologia procede con un passo talmente veloce che è probabile che nessuno terrà un impianto fino alla sua perdita di efficienza: è infatti plausibile che nasca prima una nuova tecnologia molto più innovativa e conveniente. Ciò non toglie che, almeno nei primi 15-20 anni di vita dell’impianto, sia necessario compiere un’adeguata manutenzione per ottenere il massimo rendimento dai propri pannelli.

Le aziende che possiedono impianti fotovoltaici dovrebbero chiamare almeno una volta all’anno una ditta specializzata che esegua un controllo delle prestazioni: per questo è necessario però che ci sia un elevato irraggiamento (almeno 600 W/metro quadrato). Una o due volte all’anno vanno controllati anche i quadri elettrici in corrente alternata e continua, che hanno parti soggette a facile deterioramento come fusibili, diodi di blocco e connettori.

Dato che le ombre compromettono il funzionamento degli impianti fotovoltaici, è opportuno diserbare o potare la vegetazione che cresce nei pressi dei pannelli, soprattutto se installati a terra. Se si vuole evitare questa pratica, una buona soluzione è l’installazione di teli pacciamanti sul terreno che circonda l’impianto. Attenzione anche allo sporco, che riduce il rendimento allo stesso modo dell’ombra: è molto più pericolosa una macchia di sporco elevato (ad esempio la deiezione di un uccello) rispetto a un sottile strato di polvere diffuso uniformemente sul pannello, che riduce solo di poco le prestazioni. Questo vale soprattutto per gli impianti installati sui tetti, che di solito hanno un’inclinazione di 5-15 gradi che non facilita la pulizia naturale della pioggia allo stesso modo degli impianti a terra (inclinati di 30 gradi). La pulizia dello sporco richiede acqua a basso contenuto di calcare, applicata con getti ad alta pressione o con spazzole apposite.

Infine, un occhio va sempre prestato all’intercapedine d’aria tra il modulo e la struttura sotto gli impianti: qui è facile la formazione di ostruzioni con foglie e detriti, che vanno prontamente rimosse onde evitare che la ventilazione dei moduli venga compromessa, danneggiando tutto l’impianto.

Oltre alla pulizia, le ditte di manutenzione dovrebbero occuparsi anche della sicurezza: le strutture che sostengono gli impianti possono venire compromesse dal vento, perciò vanno controllate almeno una volta all’anno, così come vanno verificati il pulsante di emergenza per il sezionamento automatico dell’impianto (che in caso di incendio isolano il lato in corrente continua da quello in corrente alternata), gli interruttori differenziali (che proteggono dalle dispersioni a terra) e il dispositivo di protezione generale (che ferma l’impianto in caso di valori anomali.

Agrinotizie


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