Siccita’, l’agricoltura e’ complice ma soffre

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In Veneto la situazione più grave della carenza idrica che colpisce il nostro paese

L’agricoltura è accusata di consumare troppa acqua. È questa la notizia lanciata dall’Ansa e ripresa oggi da tutte le testate cartacee e online. Una ricerca dell’Università di Twente, infatti, ha denunciato che quest’anno la siccità colpirà almeno 2,7 miliardi di persone nel mondo, e che oltre alle cause naturali, il maggiore imputato è il settore agricolo.

In Italia viene preso l’esempio del Po: nonostante abbia una grande disponibilità di acqua, il più lungo fiume della nostra penisola d’estate è sempre a secco a causa del prelievo intensivo operato dagli agricoltori circostanti. Il consumo medio annuo delle acque del Po, secondo l’Ansa, ammonterebbe al 70% della sua disponibilità idrica. E la filiera agricola sarebbe ‘colpevole’ di assorbire ben il 60% delle riserve idriche italiane.

Gli effetti sono presto elencati: prosciugamento di molti ambienti umidi perifluviali, risalita di acqua salmastra, riduzione della biodiversità, danni economici generali.

Ma anche la siccità è complice di questa catastrofe. I danni maggiori sono stati registrati in Veneto, che quest’anno è la regione italiana più colpita dalla carenza idrica: l’Agenzia Regionale Protezione Ambiente Veneto (Arpav) ha segnalato, da ottobre 2011 a gennaio 2012, un calo di precipitazioni nevose del -40% sopra i 2200 metri e del -70% tra i 1200 e i 1600. E nei primi due mesi di quest’anno sono caduti appena 20 millimetri di pioggia, contro i soliti 46. E il settore agricolo non gode certo di questa situazione: i bacini idrici della regione sono in media calati del 10% rispetto alla soglia di normalità.

Agrinotizie


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