L’agricoltura integrata tra industria e ambiente

L'agricoltura integrata tra industria e ambiente - Immagine
L\'intervento di Giuseppe Blasi (Mipaaf) al convegno di Piacenza organizzato da Ccpb e Università Cattolica

Si è svolto ieri il convegno ‘Agricoltura integrata e sostenibilità ambientale‘, organizzato dal Ccpb e dall’Istituto di entomologia e patologia ambientale dell’Università Cattolica di Piacenza. In conclusione dei lavori Giuseppe Blasi (nella foto), direttore generale del dipartimento di Sviluppo rurale, infrastrutture e servizi del Mipaaf, ha sintetizzato i problemi e le opportunità dell’agricoltura integrata, con un occhio al futuro dell’industria italiana nel contesto europeo.

Questa la sintesi dell’intervento di Blasi: “E’ più di vent’anni che in Italia viene adottato il sistema della produzione integrata. In passato l’abbiamo praticato con regole molto diverse, anche perché abbiamo dovuto far riferimento a sistemi produttivi che venivano incentivati in modi diversi, ed erano adottati su base regionale. Oggi abbiamo invece un progetto di unificazione che sarà una rampa di lancio. Abbiamo appena portato a conclusione un bando per la scelta del logo, e presto potremo contare su un nuovo marchio: si realizzerà così una sintesi che per noi ha un grande valore. Questo tipo di agricoltura rappresenta un modello di sostenibilità su cui possiamo impostare la produzione nei prossimi dieci anni. Dovremo scontrarci con le direttive della prossima Pac, che in questo senso non sono particolarmente generose, ma la strada è ormai imboccata da tempo e intendiamo portarla avanti con fiducia. Rimane da fare un’importante attività di comunicazione nei confronti del consumatore per far capire che dietro a questo sistema, che salvaguarda il territorio recuperando anche i saperi dei nostri nonni, si cela il punto di equilibrio ideale tra chi vuole fare agricoltura e chi desidera il rispetto dell’ambiente”.

Nell’ottica della sostenibilità, il Ccpb ha messo a punto uno schema per valutare l’impatto ambientale dei processi di produzione agroalimentare, impiegando il metodo Lca (Life Cycle Assessment): una forma di analisi il cui ruolo nella gestione eco compatibile del settore sarà sempre più importante nei prossimi anni.

Lou Del Bello

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