Annata disastrosa per il miele italiano

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I parassiti del castagno e dell\'eucalipto hanno azzerati i raccolti. Uniche soddisfazioni per l\'acacia.

Le previsioni lo avevano annunciato: l’annata 2011 del miele ha registrato quantitativi inferiori alla media, con picchi negativi del -50% in alcune zone del meridione. Il problema non è stato delle api, che hanno goduto di buona salute, bensì delle piante – castagno ed eucalipto in primis – colpite da parassiti. E così, la produzione nazionale di miele è calata di circa il 20%.

L’unico prodotto di buona qualità e quantità in questa disastrosa annata è stato il miele di acacia, la cui fioritura è durata a lungo, permettendo così di realizzare un raccolto soddisfacente che nel nord e nel centro Italia ha superato i 30 kg/alveare. A essere soddisfatti sono inoltre i produttori di miele millefiori, di girasole e di erba medica. Il millefiori ha raggiunto picchi di 50 kg/alveare in alcune zone delle Marche e dell’Emilia Romagna, compensati però dai raccolti negativi al sud e, per quanto riguarda il millefiori di montagna, in Piemonte (10-15 kg/alveare). Il girasole ha superato il raccolto 2010, e il miele di erba medica ha superato i 25 kg/alveare in Veneto ed Emilia Romagna.

Molto meno soddisfacente la produzione di miele di agrumi, che nel migliore dei casi ha raggiunto i 25 kg/alveare (registrati in Sicilia e in bassa Calabria), e addirittura pessimi i raccolti di castagno ed eucalipto. Il primo, a causa del cinipide (un nuovo parassita che colpisce le piante di castagno impedendone la fioritura) e del clima negativo, ha registrato quantitativi dimezzati rispetto al 2010, con massimali di 10-15 kg/alveare nell’Appennino tosco-emiliano; il secondo invece in alcune zone è stato completamente inesistente. E’ il caso della Sicilia, che per questo tipo di miele sta vivendo una vera e propria emergenza a causa del parassita Psylla Lerp che defoglia completamente le piante (un problema grave perchè l’eucalipto muore dopo due o tre defogliazioni). Cifre negative anche per la melata, che in Piemonte, Toscana ed Emilia Romagna è calata del 20-30% rispetto al 2010.

Le quotazioni di mercato hanno ovviamente rispecchiato le quantità produttive: l’abbondanza di miele di acacia ha determinato il calo di valore al di sotto dei 5 euro/kg, mentre la scarsità di miele di castagno e di eucalipto si sono rialzate fino a toccare, rispettivamente, i 4,40 e i 3,65 euro/kg (e i prezzi sono in continuo rialzo). In salita anche il millefiori (3,35 euro/kg) e il miele di agrumi (3,90 euro/kg), quest’ultimo con la quotazione più alta degli ultimi dieci anni.

Agrinotizie


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