Agricoltura Usa, Obama elimina gli aiuti diretti

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Gli agricoltori hanno accettato il taglio ai sussidi diretti, purché non si tocchino le assicurazioni

Barack Obama ha ideato una vera e propria ‘ricetta light’ per il bilancio agricolo americano, che è entrato, suo malgrado, a far parte del suo obiettivo di tagliare 250 miliardi di dollari dalle spese del budget federale. Le misure di Obama hanno acceso un enorme dibattito sulla politica agricola americana, e le critiche sono piovute da ogni parte. I tagli decisi dal presidente degli Stati Uniti prevedono infatti la soppressione progressiva dei sussidi diretti agli agricoltori da qui al 2021 (con un risparmio di trenta miliardi di dollari), una riforma della definizione dei criteri di efficienza dei programmi ambientali e di conservazione del paesaggio (per un taglio di due miliardi) e la riduzione del sostegno pubblico alle assicurazioni specializzate in polizze sui raccolti (per ulteriori otto miliardi).

Per giustificare l’eliminazione dei pagamenti diretti, Obama ha sottolineato che il sistema statunitense di sostegno al reddito è basato interamente su criteri storici, che nel 2010 gli agricoltori hanno aumentato i propri ricavi del 31% e che più della metà dei sussidi va a imprenditori agricoli con un reddito maggiore di centomila dollari all’anno. Dice il documento della Casa Bianca: "I pagamenti diretti non variano secondo i prezzi, le rese o i redditi dei produttori, e così i contribuenti pagano il conto agli agricoltori che hanno raccolti sperimentali e prezzi elevati. In un periodo di crisi economica come quello attuale, i pagamenti diretti non sono più difendibili".

La riduzione delle spese per il programma della gestione del rischio è invece qualcosa di più complesso, che sta interessando anche l’Unione europea. Obama non ha colpito i 5,7 miliardi annuali di sovvenzioni federali dati agli agricoltori per il premio delle polizze, bensì i 2,3 miliardi elargiti alle compagnie assicurative, dotati di nuovi tetti che porterebbero il governo a risparmiare senza toccare troppo i redditi degli agricoltori, i quali si vedranno ridurre i sussidi al premio di oltre il 50%. Obama, infine, intende razionalizzare i programmi per la tutela del paesaggio, che essendosi sovrapposti ad altri sostegni federali, hanno portato ad un aumento dei finanziamenti pubblici del +500% in dieci anni. Oggi i prezzi corrisposti agli agricoltori statunitensi sono molto alti, perciò nessuno rinuncia più a coltivare. Per ridurre lo squilibrio, la Casa bianca ha allora deciso di rendere più mirati i programmi, pur lasciando un consistente flusso di finanziamenti ai produttori agricoli.

Le critiche però sono tante: gli agricoltori dicono infatti che le polizze sui raccolti sono lo strumento migliore per la gestione del rischio, e la Casa bianca perciò non deve tagliarle: anzi, i rappresentanti sindacali si sono detti pronti a rinunciare agli aiuti diretti senza protestare, pur di non farsi toccare le assicurazioni. Inoltre, la popolazione americana ha lamentato una mancata legge contro le frodi e gli sprechi dei programmi sulla nutrizione e un mancato programma di miglioramento delle abitudini alimentari degli statunitensi.

Agrinotizie


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