AgrinotizieAvicoltura, mercato in espansione
Nei primi nove mesi del 2011 i prezzi della carne avicola sono finalmente tornati a crescere, con un aumento del 10% a fronte del -6% dello stesso periodo del 2010. Il mercato italiano del pollame, insomma, sembra essere tornato a toccare quote importanti, e questo si vede soprattutto dal prezzo alla produzione dei broilers, che nel periodo 2008-2010 ha perso il 14% di valore, per poi cominciare a crescere a novembre 2010 senza fermarsi più, e recuperando le perdite con un aumento di valore del +15,4%. Positivo anche il mercato dei tacchini: 2008-2009 al -13%, 2010 +7,2%, primi nove mesi del 2011 +13% (e superamento del record 2007).
Senza continuare a sfornare dati, basti sapere che il recupero delle grandi perdite avvenute in piena crisi economica è un dato di fatto per tutti i tipi di carne avicola. E’ chiaro, insomma, che il comparto avicolo ha ormai intercettato le opportunità di mercato nate in seguito al calo della domanda degli altri tipi di carne, che tra il 2010 e il 2011 hanno raggiunto prezzi molto alti, provocando un abbassamento dei consumi e una conseguente riduzione della produzione italiana, compensata dall’aumento di quella avicola.
Infatti, se nel triennio 2009-2011 le carni suina, bovina, ovicaprina e cunicola si sono ridotte di 70 mila tonnellate (-3%), la produzione di pollame è cresciuta di 55 mila tonnellate (+4,3%). Parallelamente, le stime di mercato parlano di un calo di vendite del -2% delle carni non avicole nel 2011, contro il +2,3% delle carni avicole, che incrementerebbero per il quinto anno consecutivo, per un totale del +40%. Positive sono anche le esportazioni, cresciute del +4,4%, tanto che l’import ha frenato al +0,2%, favorendo il contenimento del saldo negativo: nel 2010 ammontava al +8,9%, mentre quest’anno si è fermato al +0,2%.
