Zucchero, bando al pessimismo: raccolta top

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Le difficoltà sono state molteplici, ma la campagna bieticolo-saccarifera ha portato a casa una raccolta di 400 mila tonnellate.

Quando le premesse sono disastrose, nessuno scommette sul successo di una campagna. Ma i bieticoltori italiani hanno dimostrato di riuscire a superare le più atroci difficoltà: con le semine di bietole ai minimi storici, con una campagna svoltasi per la prima volta senza aiuti pubblici, con una forte competizione contro le altre colture a seminativo in ampia crescita, e senza il pagamento degli aiuti pregressi, l’appena conclusa campagna bieticolo-saccarifera 2011 ha portato a casa dei risultati buoni, ma soprattutto inaspettati e dunque ottimistici.

Il primo bilancio diffuso dall’Associazione nazionale bieticoltori, infatti, parla di produzioni generalmente al di sopra delle dieci tonnellate/ettaro di saccarosio, con picchi aziendali di quindici tonnellate. Con tali prospettive, la raccolta totale si preannuncia attorno alle 400 mila tonnellate: un risultato vicino alla media europea, che fa dimenticare le preoccupazioni che hanno caratterizzato la campagna 2011 per i motivi già elencati.

E’ in particolare in Toscana e Romagna che il bilancio dell’Anb ha rilevato produzioni ottime, sia per la quantità che per l’aspetto polimetrico (cioè del grado zuccherino). Con tali dati, molti agricoltori stanno pensando di reintrodurre le coltivazioni bieticolo-saccarifere nelle aree in cui erano state dismesse, in seguito alla riforma comunitaria del 2006.

Estremamente soddisfatto è Mario Guidi, presidente Anb: "La sospensione degli aiuti comunitari e nazionali non ha penalizzato la valorizzazione della barbabietola italiana, che quest’anno risulta migliore rispetto alle campagne precedenti". Il risultato, spiega Guidi, "è frutto degli aiuti messi a disposizione dalle società saccarifere e dell’impegno delle associazioni bieticole per valorizzare le qualità energetiche delle polpe surpressate". Insieme ad altri incentivi, il valore della barbabietola ha così raggiunto i 41-43 euro/tonnellata al nord e i 44 euro al sud.

Ma Guidi guarda già al futuro: "L’accordo interprofessionale stretto lo scorso luglio con Eridania Sadam ci permette di essere molto ottimisti per la campagna 2012/2013, dato che l’intesa prevede un prezzo minimo garantito di 50 euro/tonnellata, passibile di ulteriori incrementi". Ma il presidente è ancora seccato per gli 86 milioni di euro di aiuti promessi e mai ricevuti dal governo e dall’Agea tra il 2009 e il 2010: "In merito a questo – conclude Guidi – abbiamo chiesto un incontro ugente con il ministro dell’agricoltura Francesco Saverio Romano, al quale chiederemo anche di protestare contro la scelta della Commissione europea di prorogare il regime delle quote nazionali e del prezzo minimo della bietola per un solo anno dopo la scadenza del 2015: questo è inaccettabile, perchè ci rende schiavi delle importazioni extracomunitarie e della volatilità".

Agrinotizie


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