Adattabilità varietale del frumento tenero nell’areale ferrarese

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A cura di CRPV – Centro Ricerche Produzioni Vegetali

Ogni anno si rende disponibile da parte delle società sementiere un buon numero di varietà di frumento tenero, per le quali è opportuna una loro valutazione on-farm negli areali cerealicoli più importanti al fine di raccogliere informazioni non solo prettamente produttive (resa in granella), ma riguardanti anche le principali caratteristiche qualitative della granella (peso ettolitrico e proteine, in primis) nonché le sensibilità alle più diffuse fitopatie (septoria, ruggini, fusariosi). Tali informazioni sono fondamentali per supportare i produttori agricoli verso una corretta scelta varietale e per individuare varietà (o loro gruppi) in grado di essere utilizzate per costituire filiere specializzate (definite “specialty”) che possono favorire una maggiore valorizzazione del prodotto.

È indubbio che i campi dimostrativi consentono poi un efficace trasferimento delle conoscenze, in quanto il produttore agricolo ha la possibilità di osservare direttamente (e di confrontare) il comportamento di una determinata varietà e di ottenere informazioni sulle principali caratteristiche della medesima grazie al commento oggettivo fornito dai tecnici coinvolti in questa attività.

Nell’ambito del progetto Q2SC (Qualità Sicurezza Sostenibilità Cereali), iniziativa di Grandi Colture Italiane di Ferrara (GCI) finanziata dalla misura 16.2 del PSR Emilia-Romagna, è stato approntato, nel 2018/2019, un campo di valutazione varietale on-farm da parte di CRPV (Centro Ricerche Produzioni Vegetali) e GCI, al fine di raccogliere le principali informazioni produttive, morfo-fisiologiche e qualitative di un pool di varietà rappresentativo del materiale genetico attualmente disponibile in commercio o di prossima commercializzazione.

Prima di avviare le semine, il personale tecnico della GCI, di comune accordo con quello delle cooperative socie, ha effettuato un attento esame del panorama varietale, sia affermato che emergente o in corso di registrazione, per procedere all’individuazione delle cultivar da mettere in osservazione. In particolare sono state individuate 75 varietà di grano tenero, appartenenti alle diverse classi qualitative ISQ – Indice Sintetico Qualità (12 grani di forza FF, 20 panificabili superiori FPS, 36 panificabili FP e 7 biscottieri FB).

La semina del campo è stata effettuata il 15 novembre 2018 in una azienda agricola a Copparo (Ferrara). La tecnica colturale adottata, in linea con le indicazioni del Disciplinare regionale di produzione integrata, è riportata in tabella 1.

Lo schema sperimentale ha previsto dei parcelloni non ripetuti della superficie di circa 400 m2; al fine di potere osservare il comportamento di ogni varietà nei riguardi della sensibilità alle principali crittogame, quali ruggini, septoria e fusariosi della spiga, una parte del parcellone non è stata sottoposta a trattamenti con fungicidi. CRPV, con il supporto di Grandi Colture Italiane, ha provveduto al rilievo di altezza piante, data di spigatura, presenza delle principali fitopatie, allettamento, produzione, umidità granella, peso ettolitrico e tenore proteico.

Risultati

Come si può osservare nel grafico 1, la campagna granaria 2018/2019 è stata caratterizzata da un autunno/inverno con delle precipitazioni poco abbondanti, inoltre non è stato particolarmente freddo, infatti le temperature sono scese sotto lo zero solo per periodi molto limitati. La primavera, dopo un marzo segnato da un forte innalzamento delle temperature, è stata invece particolarmente piovosa: ad aprile sono caduti 75 mm e a maggio ben 159 mm, con conseguenti ripercussioni sullo sviluppo di avversità fungine e in particolare di fusariosi della spiga. Il maggio 2019 è infatti considerato (Arpae-SIM) di gran lunga il mese più piovoso e tra i più freddi dal 1961. In compenso, la coltura ha poi potuto usufruire di un giugno asciutto per poter chiudere la campagna.

Nella tabella 2 (scaricala in pdf ») sono riportati i risultati morfo-fisiologici, produttivi e qualitativi delle 75 varietà di frumento tenero. Le varietà sono riportate in ordine di produzione decrescente per ogni categoria di I.S.Q. Accanto alla produzione è riportato l’indice produttivo (IP), calcolato ponendo uguale a 100 la produzione media del campo. La resa produttiva media si è attestata su 7,02 t/ha: un valore buono, anche in considerazione del panorama varietale molto ampio messo in campo (ben 75 varietà).

Se si considerano le diverse classi qualitative, le produzioni medie più elevate, come atteso, sono state riscontrate per la classe FP (7,20 t/ha), anche se le classi FPS e FB si pongono su valori molto prossimi (7,09 e 6,96 t/ha rispettivamente); su un valore leggermente inferiore troviamo, infine, la classe di più elevata qualità, ovvero i FF (6,39 t/ha).

Considerando le 75 varietà in prova, quelle che hanno mostrato la produttività più elevata, superando o eguagliando del 10% la media generale, appartengono alla classe FP (la linea in corso di registrazione SUR H4243-479, Ayrton e l’ibrido Hypodrom) e FPS (Orloge). Tra i FF si segnala Izalco CS, che raggiunge la media di campo e tra l’altro denota ottime caratteristiche qualitative in termini di peso ettolitrico e proteine. Infine, tra i frumenti biscottieri, superano la media di campo Kiathos e Bagou.

Anche il peso ettolitrico medio è buono, ponendosi sul valore di 77,4 kg/hL. Come atteso, il valore medio più alto è raggiunto dai FF, con 81,1 kg/hL; a seguire i FPS con 78,3, i FP con 76,8 e, per finire, i biscottieri con 71,8 kg/hL. Tra i grani di forza si distinguono Giorgione e Izalco CS (83,0 e 82,9 kg/hL rispettivamente). Tra gli FPS, si segnala in particolare Berta, che, con 83,6 kg/hL, fa segnare il valore migliore in assoluto; buoni anche Algoritmo, Graindor e VST 790/12 (tutti con 81,1 kg/hL). Tra i panificabili superano gli 80 kg/hL: Altavista (81,1) e Caronte (80,7). Tra i biscottieri, Kiathos, oltre a essere il più produttivo, fa segnare anche il migliore peso ettolitrico (76,1 kg/hL).

A dimostrazione della buona qualità della granella, il valore medio delle proteine si colloca sul 12,9%. Anche in questo caso, i valori medi delle diverse classi ISQ rispettano quanto atteso: 14,2% per i FF, 13,0% per i FPS, 12,6% per i FP e 12,1% per i FB. Alcuni grani di forza (Izalco CS, Gianbologna e Soleniti) e il PS Teorema superano il 15%; tra i panificabili, Andromede CS e Colonia superano il 14%.

Per quanto riguarda l’epoca di spigatura, le varietà più precoci sono state Tocayo, Berta, Trafalgar e Filon (entro il 5 maggio), mentre le più tardive sono state Bagou, Kalahari e Colonia (19 maggio).

Venendo agli aspetti fitosanitari del campo: per quanto riguarda le avversità fungine quali septoria, ruggini e oidio, non si sono evidenziate grandi problematiche; la fusariosi della spiga, invece era diffusamente presente, con diversi gradi di attacco, su tutte le varietà, per via dell’andamento stagionale molto piovoso di maggio, anche nell’area trattata col fungicida in spigatura. Le varietà medio-tardive sono state le più colpite a causa del fatto che la loro fioritura è avvenuta durante il periodo maggiormente piovoso. Nonostante i danni da fusariosi sulle spighe, non si sono comunque manifestate grosse problematiche di contaminazione da micotossine.

Conclusioni

La prova ha senz’altro fornito utili indicazioni nella scelta varietale del frumento tenero da seminare nell’areale ferrarese ai fini dell’ottenimento delle migliori rese produttive e/o qualitative. Le varietà che si sono particolarmente distinte per produttività, superando o eguagliando del 10% la media generale, sono state, tra i panificabili SUR H4243-479 (linea in corso di registrazione), Ayrton e l’ibrido Hypodrom e, tra i panificabili superiori, Orloge. Tra i FF, si segnala Izalco CS, che raggiunge la media di campo e tra l’altro denota ottime caratteristiche qualitative in termini di peso ettolitrico e proteine. Infine, tra i frumenti biscottieri, superano la media di campo Kiathos e Bagou.

CRPV

CRPV è una società cooperativa che promuove ricerca, sperimentazione e divulgazione nel comparto delle produzioni vegetali. Operando a diretto contatto con le maggiori realtà del settore agro-alimentare, riesce a calibrare i progetti, mettere a punto le innovazioni e sviluppare gli studi su misura delle esigenze degli operatori.


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