Teli in bioplastica Novamont per pacciamatura ottengono certificazione per agricoltura biologica

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Mater-Bi validata dall'Aiab per protezione colture e suolo

Un nuovo traguardo per l’agricoltura biologica e per la protezione del suolo. La bioplastica Mater-Bi di Novamont, utilizzata per la produzione di teli biodegradabili per la pacciamatura (ovvero la copertura del terreno con uno strato di materiale per proteggere le colture e il suolo), è stata certificata conforme al disciplinare “Mezzi Tecnici Aiab” che punta a garantire a tutti gli agricoltori e utilizzatori professionali prodotti che, oltre a rispettare la normativa vigente sui mezzi tecnici ammissibili in agricoltura biologica, sono compatibili con l’ambiente e rispondono a requisiti tecnici ed etici di sostenibilità.

Novamont, Aiab (Associazione Italiana Agricoltura Biologica) e Bioagricert (organismo di controllo e certificazione delle produzioni biologiche) hanno inoltre messo a punto uno standard specifico che prevede che i teli per la pacciamatura per l’agricoltura biologica abbiano il massimo contenuto di materia prima rinnovabile, che siano derivati da fonti naturali rinnovabili non-ogm (il materiale e il telo non devono contenere tracce di dna ricombinante e le materie prime devono essere caratterizzate da opportune attestazioni non-ogm) e che garantiscano la totale biodegradabilità in suolo, in conformità con lo standard europeo di riferimento Uni-En 17033 che implica la verifica degli aspetti rilevanti d’uso e di fine vita e l’assenza di effetti tossici per l’ambiente.

In Europa vengono utilizzate annualmente circa 85.000 tonnellate di teli plastici per pacciamatura, per una superficie totale di 460.000 ettari. I teli per pacciamatura in plastica tradizionale non biodegradabile devono essere rimossi dal campo al termine del ciclo di coltivazione, spesso contaminati da residui colturali (1.800 le tonnellate di sostanza organica rimosse ogni anno) che possono incrementare il peso del 65% rispetto al telo nuovo.

«I suoli sono una risorsa non rinnovabile sempre più fragile e minacciata da una gestione insostenibile, dall’inquinamento e dalla progressiva desertificazione. Per contrastare questo fenomeno, la ricerca Novamont da sempre ha lavorato allo sviluppo di prodotti che contribuiscano a preservare la fertilità e la funzionalità del suolo», ha dichiarato Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont.

Agrinotizie


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