In un anno sono scomparsi 100mila ettari di terra agricola in Italia

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Lo affermano i dati Ispra elaborati da Coldiretti

«Nell’ultimo anno sono scomparsi 100mila ettari di terra coltivata, pari alla superficie di 150mila campi da calcio, a causa del consumo di suolo e della cementificazione ma anche del mancato riconoscimento del lavoro degli agricoltori, dai bassi prezzi pagati per i prodotti dei campi fino agli attacchi degli animali selvatici che distruggono i raccolti e mettono in pericolo la sicurezza nelle aree rurali». A denunciarlo è una analisi della Coldiretti in occasione dell’Earth Day, la Giornata mondiale della terra che si è celebrata ieri in tutto il mondo.

Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat relativi alle intenzioni di semina, nel 2019 la superficie coltivata in Italia è scesa ancora ad appena 11,3 milioni di ettari. «Tra l’altro – sottolinea la Coldiretti in un comunicato – nell’ultimo anno sono andati persi 21mila ettari di prati permanenti e pascoli anche per gli attacchi degli animali selvatici agli allevamenti, la concorrenza sleale dei carne e formaggi stranieri spacciati per nazionali e il massiccio consumo di suolo che in Italia ha ridotto drasticamente gli spazi verdi e i tradizionali percorsi lungo i fiumi fino ai pascoli di altura storicamente usati anche per la transumanza delle greggi».

«Calano di circa 24mila ettari anche – precisa la Coldiretti – i terreni coltivati a foraggere destinate all’alimentazione degli animali negli allevamenti soprattutto nelle aree interne più difficili dove maggiore è il rischio dell’abbandono». Un trend che aggrava il fenomeno della perdita di suolo fertile, dopo che negli ultimi 25 anni è già scomparso oltre un quarto della terra coltivata. Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo si abbattono, continua la Coldiretti, «i cambiamenti climatici con le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire». Il risultato è che sono saliti a 7.275 i comuni complessivamente a rischio frane e alluvioni, il 91,3% del totale ma la percentuale sale al 100% per Liguria e Toscana mentre e al 90% per il Piemonte, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ispra.

Agrinotizie


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