Divieto cereali russi, mercati in tensione

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I prezzi dei cereali continuano a rimanere deboli

di Sergio Pitzalis

In quest’ottava non cambia la situazione complessiva dei mercati agricoli americani. I prezzi continuano a rimanere deboli e dentro una fascia assai ristretta. Dopo un inizio di settimana negativo abbiamo assistito a una chiusura in deciso rialzo. Le motivazioni, secondo gli analisti, sono due: chi ritiene l’aumento dei prezzi di venerdì come una normale presa di beneficio a livello speculativo e chi, al contrario, trova nel mercato fisico la ragione del rialzo. Si parla, infatti, di freddo e gelate già dalle prossime settimane negli Stati Uniti. Per adesso, riteniamo che la speculazione sia la causa dominante.

Mercato internazionale

Frumento

Come dicevamo in apertura, per il mercato agricolo americano ora l’attenzione si sposta sulle previsioni di alcune agenzie meteo. L’imminente arrivo di gelo in certe zone cruciali degli Stati Uniti potrebbe incidere sulla quantità di grano primaverile disponibile. Le zone interessate potrebbero essere le pianure del Nord Dakota, il Montana e le praterie canadesi.

Altro elemento di crescita del prezzo del grano è il possibile divieto di esportazioni di grano tenero sul mercato internazionale da parte della Russia. Anche in questo caso si parla di voci non confermate dalle autorità russe. La quantità in gioco è notevole: in ballo ci sono circa 26,9 milioni di tonnellate di grano tenero da esportare. Può la Russia rinunciare alla vendita di tanto grano in buona parte già prenotato?

Nel frattempo le autorità argentine parlano di un grano in buone condizioni, anche se la siccità e il gelo in alcune aree hanno creato qualche difficoltà. L’agenzia “Buenos Aires Grain Exchange” conferma che gli agricoltori argentini hanno seminato 4,1 milioni di ettari di grano, in aumento del 13% rispetto all’anno scorso. Si dice che al momento sia stato venduto il 68% del loro raccolto 2013/2014 contro il 99,7% di un anno fa.

Dal Canada si stimano scorte di grano, al 31 luglio scorso, pari a 9,8 milioni di tonnellate, in forte aumento rispetto allo scorso anno. È, comunque, un record assoluto per le scorte canadesi, ma inferiore rispetto alle previsioni iniziali.

Mais

Il mercato del corn americano ha visto questa settimana delle vendite all’estero pari a 7.500 tonnellate del vecchio raccolto e 525.600 tonnellate del nuovo raccolto. Anche per il mais la paura dell’arrivo del gelo è tenuta in considerazione. In ogni modo, per il granoturco si continua a parlare di una resa tra 168 e 170,3 bushel per acro al mese di agosto.

L’agenzia argentina “Buenos Aires Grain Exchange” conferma che il raccolto di mais 2013/2014 ha raggiunto il 99%, con un aumento della produzione totale da 25,0 a 25,2 milioni di tonnellate.

Soia

Buone le vendite di soia Usa settimanali all’estero. Il compratore principale si conferma, come al solito, la Cina con 338 mila tonnellate. Anche qui, la voce di possibile gelate in alcune zone degli Stati Uniti sta mettendo una certa agitazione tra gli operatori, anche se sono pochi coloro che pensano a una riduzione consistente del raccolto a questo punto della stagione. L’Usda parla di una resa per acro tra 44,5 e 46,1 bushel al mese scorso.

Mercato europeo

È il divieto di esportazione di grano e cereali da parte della Russia, la notizia che sta scuotendo i mercati agricoli europei. È stata l’agenzia Reuters a diffondere i dettagli che potrebbero modificare gli attuali asset dei prezzi. Subito ci sono state smentite da parte delle autorità russe, ma l’attenzione rimane comunque alta. Le fonti russe hanno ribadito di non interferire sul libero scambio in tema di esportazioni, alla luce anche dell’eccellente raccolto a cui si stanno preparando e ben sapendo delle difficoltà che sta avendo la Francia con il suo Milling wheat in tema di qualità.

Bruxelles ha intanto confermato la licenza per esportare altre 852 mila tonnellate di grano tenero UE, portando il dato complessivo a 4,6 milioni di tonnellate. A oggi stiamo rispettando in pieno le previsioni iniziali e quanto stimato dallo stesso Dipartimento dell’agricoltura degli Usa. Sempre Bruxelles dice di aver rilasciato 2 milioni di tonnellate di importazione di mais in Europa, il doppio dello scorso anno in questo periodo.

Infine, si conferma come il contingente di grano importabile dall’Ucraina, senza dazi doganali, sia stato coperto interamente con gli arrivi di questa settimana.

Continua il rilevamento dei prezzi all’origine. Sui due report settimanali disponibili cliccando qui abbiamo analizzato il prezzo medio dei nostri principali prodotti da aprile a oggi. Dalle prime rilevazioni si possono già individuare degli spunti interessanti. Ad esempio, è il mais nazionale ad avere seguito in modo costante l’andamento del corn americano. La soia di nostra produzione appare ben predisposta a seguire la tendenza esterna, anche se da due mesi circa non abbiamo scambi nelle nostre principali borse merci. Più delicata la situazione del grano tenero e duro: per il frumento non abbiamo un dato ancora allineato ai prezzi esterni.

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Sergio Pitzalis è titolare della Gsa (Gann Systems Analysis), che da oltre 10 anni opera sui mercati finanziari e sulle principali borse merci internazionali per offrire un supporto alle aziende agricole. Ogni lunedì cura su Agrinotizie una rubrica in cui analizza il mercato internazionale e italiano dei cereali. Pitzalis offre inoltre delle analisi approfondite sulle tendenze internazionali del mercato dei cereali. Clicca qui per maggiori informazioni o scrivici per contattare Sergio Pitzalis.

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